Massimo Romagnoli, ex deputato di Forza Italia, dopo essere stato arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi dietro mandato di cattura spiccato dagli Stati Uniti, e dopo avere trascorso oltre due mesi nel carcere di Podgorica, è stato estradato la scorsa settimana negli Usa, così come raccontato da ItaliaChiamaItalia, che fin dall’inizio segue il caso con grande attenzione, così come fa con altri casi simili che purtroppo riguardano diversi connazionali nel mondo.
Romagnoli è detenuto nel Metropolitan Correction Center di Manhattan e il Console Generale a New York ha prontamente preso contatto con l’Avv. Bruce J. Maffeo, incaricato dalla famiglia di seguire il caso.
Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare, che fin da subito di è dato molto da fare per essere vicino a Romagnoli e per fare in modo che a lui venisse garantita la massima assistenza da parte della nostra rete diplomatica (Di Biagio è anche andato a trovarlo personalmente in carcere a Podgorica, il 2 gennaio scorso), ha contattato l’ambasciatore d’Italia negli Usa, Claudio Bisogniero, per chiedere notizie e assistenza per Massimo Romagnoli. “L’ambasciatore mi ha assicurato – racconta l’eletto all’estero a Italiachiamaitalia.it – che il caso viene seguito con grande attenzione e il Consolato Generale a New York – nella cui circoscrizione consolare ricade il caso – funge da capofila”.
I funzionari del Consolato Generale non hanno ancora potuto incontrare Romagnoli in quanto questi si troverebbe in una speciale sezione da cui non è possibile avere contatti con l’esterno. Secondo l’Avv. Maffeo tale situazione dovrebbe essere dovuta ad esigenze di spazio e, pertanto, temporanea. Di Biagio, eletto nella ripartizione estera Europa, fa sapere al nostro quotidiano online che “appena sarà possibile” ha in programma una visita a Romagnoli negli States.
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