“Siamo stanchi delle chiacchiere di Matteo Salvini”. Lo dice Virginia Raggi, sindaco di Roma, in un’intervista al Messaggero: “Io non ci sto. Non si può giocare la campagna elettorale sulla pelle dei romani. Basta. Al di là delle appartenenze politiche, devo e voglio difendere la mia città”.
E ancora, “a me non interessa litigare. Quando mi incontro o mi sento con il ministro si dimostra disponibile. Collaborare è anche nel suo interesse. Le scaramucce fanno parte del gioco politico e mediatico. Preferisco concentrarmi sul lavoro da fare per la città”.
Nei giorni scorsi è stato forte l’attacco del leader leghista nei confronti dell’amministrazione Raggi. Virginia replica così: “Ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente. Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Come, allo stesso modo, abbiamo cacciato gli Spada dalle case popolari che occupavano abusivamente ad Ostia”, “io voglio pensare alla città e a una sana interlocuzione con il ministro dell’Interno. Colpisce che tanti referenti locali della Lega siano stati in passato molto vicini al centrodestra che ha governato la città con esiti sotto gli occhi di tutti”.
Sul tema del debito storico della Capitale diventato un problema per il governo: a Salvini “gliel’ho spiegato anche in un video semplice semplice, usando due pezzi di pane. Oggi il debito di 13 miliardi che il centrodestra nel 2008 ha addossato in parte a Roma e in parte all’Italia, aprendo la gestione commissariale, costa 500 milioni l’anno, suddiviso in due quote: 300 da parte dello Stato e 200 da parte di Roma. Domani il debito continuerà a costare allo Stato 300, anzi pure un po’ di meno. Perché lo Stato dal 2021 rinegozierà il debito. Ci saranno risparmi 2,5 miliardi e l’Iperf potrà scendere. Salvini è stato informato male”.
Sul problema dei rifiuti, Raggi risponde: “Per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato, ma sono necessari duro lavoro e costanza. Che siamo sotto attacco credo sia innegabile visti i continui incendi agli impianti, ai cassonetti, alle isole ecologiche, e che la regione Lazio non abbia un numero di impianti adeguato ai rifiuti prodotti nella regione stessa è sotto gli occhi di tutti. Di certo, non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. L’assessore? Conto al più presto di chiudere la casella mancante. Presto. Dobbiamo scegliere una figura all’altezza della sfida, stiamo parlando di Roma”.