Faceva una bella vita, aveva un patrimonio di svariati milioni, ma negli ultimi venti anni le sue denunce dei redditi erano state davvero inadeguate. Maxisequestro di beni a Roma ad un imprenditore di 63 anni, originario del Veneto. I finanzieri del Comando provinciale di Frosinone hanno messo i sigilli al lussuoso Hotel Homs in via delle Vite, a Roma, a due passi da piazza di Spagna. Sequestrata anche un’elegante champagneria attigua alla struttura alberghiera a quattro stelle, che resta in attivita’ ma che sara’ confiscato.
Il provvedimento di sequestro e’ scattato oggi su decisione del giudice della sezione Prevenzione della capitale, Giuseppe Muntoni dopo la richiesta del pm Marco Dovinola della procura della Repubblica di Roma.
L’imprenditore, che da tempo vive nella Capitale, e’ finito nel mirino delle fiamme gialle: a lui gli uomini della Gdf hanno anche sequestrato azioni di societa’ per un valore totale di circa venti milioni di euro. L’imprenditore aveva la passione per le corse automobilistiche (e’ un ex pilota di rally), ma indagando gli investigatori hanno scoperto che conduceva anche un tenore di vita troppo elevato, nonostante negli ultimi venti anni avesse denunciato redditi davvero irrisori, di poche migliaia di euro. E scavando sulla sua vita e sulle sue attivita’, gli investigatori hanno rilevato che aveva collezionato diverse condanne per frode fiscale e bancarotta fraudolenta. Le indagini erano partite dopo una verifica tributaria nei confronti di una societa’ di Frosinone impegnata nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici e prodotti hi-tech.
Durante gli accertamenti, i finanzieri avevano scoperto che la compravendita di una struttura alberghiera era avvenuta in modo anomalo, anche perche’ c’era stata l’interposizione fittizia di una societa’. Cosi’ l’indagine si e’ allargata. La Guardia di finanza ha continuato a svolgere accertamenti patrimoniali rilevando che l’imprenditore era dedito a compiere numerosi reati di natura patrimoniale e tributaria. Trovate anche fatture che sarebbero state gonfiate per evadere l’Iva. Per tutto questo le fiamme gialle, a conclusione delle indagini andate avanti per un anno e mezzo, hanno chiesto una misura di prevenzione patrimoniale sfociata nel provvedimento del giudice Giuseppe Muntoni. Oggi e’ scattato il maxisequestro dei beni nel cuore di Roma.
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