I finanzieri del comando provinciale di Roma e di Pescara hanno sequestrato a Montesilvano (Pescara) un tesoro composto da vasi di ceramica etruschi e magno-greci e da bronzi miniaturistici provenienti dal territorio abruzzese, in procinto di essere trasferiti all’estero. Lo rende noto un comunicato della Guardia di finanza di Roma. I manufatti trovati sono 175, il cui valore è di oltre un milione di euro. L’indagine condotta tra il Lazio e l’Abruzzo – si legge nella nota -, ha riguardato il controllo di una serie di personaggi nell’ambiente dell’arte, tra cui antiquari, galleristi, mercanti e privati collezionisti, che hanno permesso di individuare un operatore clandestino dedito all’intermediazione di manufatti provenienti dalle necropoli dell’Italia meridionale e centrale. Dall’attività investigativa è risultato che le opere sequestrate erano già pronte per essere stipate in un container con destinazione Copenhagen, e presentavano ancora le tracce del recente saccheggio: incrostazioni terrose e solidificazioni calcaree riconducibili a contesti funerari e sepolture arcaiche. Tra i pezzi di maggior pregio rinvenuti ci sono undici vasi e molte statue in bronzo, provenienti da un santuario. Le opere – considerate veri e propri pezzi unici della produzione dell’Abruzzo preromano –, verranno presto restituite alla fruizione pubblica e musealizzate nelle sale di Villa Frigerj, a Chieti, sede del Museo archeologico nazionale d’Abruzzo.
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