Bruno Vespa su Twitter innesca la polemica con il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Paragonando la Capitale a San Pietroburgo, dove "non ho visto un solo rifiuto sulla strada", ha scritto "Mi sono vergognato di abitare a Roma". E poi ancora, altro cinguettio: “Anche il centro di Roma è degradato. Perché @ignaziomarino non ha risposto a lettere di febbraio marzo di alberghi e negozi di Trinità dei Monti?".
Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente, commenta: “La polemica innescata da Vespa è la scoperta dell’acqua calda", i i rifiuti abbandonati per strada "rappresentano solo l’indicatore più visibile e la qualità della gestione dei rifiuti a Roma non si misura solo su questo". "Roma, dopo aver finalmente chiuso la vergogna di Malagrotta, si trova con un sistema di gestione dei rifiuti monco: stiamo esportando tutto in tutta Italia, dall’organico nel Nord Est ai rifiuti in discarica in Emilia Romagna. Ogni giorno tir su tir portano i rifiuti di Roma in tutto il Paese e questo è quello che non vedono né i cittadini né Vespa".
Secondo Ciafani bisognerebbe adottare il “modello Milano” per risolvere la questione. "Milano – spiega – è una metropoli che sta facendo una raccolta domiciliare, sia degli imballaggi che dell’organico domestico, che raggiunge 1 milione e 300mila abitanti, diventando un esempio a livello internazionale, perché la raccolta domiciliare è il sistema più efficace sia per qualità che per quantità dei risultati raggiunti".
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