“Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo in quello che potremmo definire come il tempio dello spreco e dell’inettitudine dell’amministrazione capitolina: l’asilo nido abbandonato di via Francesco Aquilanti, a Massimina, nel XII Municipio. Una struttura pronta ormai da tempo ad accogliere circa 60 piccoli alunni della zona, con le aule già dotate di banchi e sedie nuovi, cucine complete e una splendida palestra. Mentre esistono strutture già pronte ma dimenticate dall’amministrazione, come quella di Massimina, o il nido via Battoni a Porta Portese, o quello di Acilia in via Orazio Amato, il sindaco Raggi vorrebbe penalizzare i nidi in convenzione senza però offrire alternative alle famiglie” E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
“La struttura di via Aquilanti, ad esempio, è pronta da un anno e mezzo, ed è frutto di una convenzione tra il Consorzio Solari e Roma Capitale. Peccato che sia proprio il Comune a non essersi interessato di prendere in carico l’asilo. Così dal 2015, prima con l’ex sindaco Marino e ora con la Raggi, decine di famiglie sono costrette ad arrabattarsi lasciando i propri figli ai nonni, optando per soluzioni part-time al lavoro con annessa riduzione dello stipendio, oppure ricorrendo a strutture private e spendendo ingenti risorse economiche a causa dell’inefficienza del Comune”.
Secondo Santori “è prioritario aprire questa struttura, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo santuario del degrado e dell’abbandono nella Capitale preda di vandali o sbandati, per offrire a bambini e genitori un servizio non solo necessario ma urgente. La disattenzione alla famiglia e alla scuola della giunta capitolina guidata dal Movimento 5 Stelle si sta trasformando in una emergenza per i romani. Lo dimostra – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – la bozza di delibera in discussione presso il Comune con cui i grillini vorrebbero colpire di fatto il sistema integrato pubblico-privato convenzionato che ha permesso a migliaia di famiglie di mandare i propri figli al nido senza spendere un patrimonio”.
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