Fabrizio Santori e Monica Picca, dirigenti romani della Lega, in una nota congiunta dichiarano: “Nonostante siano ormai cominciate le prove concorsuali per assumere 42 nuovi dirigenti, incredibilmente Roma Capitale, tramite il suo Dipartimento Risorse Umane, indice una procedura per reclutare, mediante avvalimento da graduatorie attualmente vigenti nella Regione Lazio, altri sei dirigenti, tre di natura tecnica e tre di impronta economico-finanziaria”.
“Come diceva un noto e acuto personaggio della prima Repubblica, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina: è infatti solo il caso di ricordare l’autentico scandalo andato in onda in Regione Lazio, dove l’avvalimento da graduatorie di micro-Comuni laziali, nel caso di specie Allumiere, ha portato alla assunzione in seno al Consiglio regionale di persone che erano nella graduatoria di quel piccolo Comune”.
“Appare sconcertante – continuano i due leghisti – in un momento storico in cui viene predicata giustamente la necessità di ricorrere al merito e alle procedure concorsuali comparative, e in costanza di concorso pubblico, dover prendere atto di una simile mossa. E c’è poi un ulteriore, serissimo problema: Roma Capitale è un ente del tutto peculiare, enorme, ed estremamente articolato e complesso, e l’idea di poter utilizzare per la gestione dei propri uffici, tanto più se ad alta specializzazione come quelli di natura tecnica ed economica, figure dirigenziali la cui esperienza sia maturata in magari piccolissime realtà locali la dice lunga sul concetto di buona amministrazione che hanno i grillini. Il rischio – concludono – come al solito, è che a fare le spese di queste mosse del tutto politiche più che mirate alla piena efficienza siano i cittadini e la qualità dei servizi erogati”.