“Nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, con un discorso che voleva essere esemplare, Renzi lasciava onori ed oneri al cosiddetto fronte del ‘No’. Riconosceva la sconfitta e preparava le valigie. La mattina dopo la visita al presidente Mattarella ci troviamo di fronte un’altra storia. Renzi rimane per approvare la legge di Bilancio e magari traghettare il Governo fino alle prossime elezioni, forse dopo che la Consulta nazionale il 24 gennaio si sara’ espressa. Intanto lo stesso Mattarella proporra’ proprio al premier dimissionario di fare un tentativo per formare un nuovo governo. Che dire a chi pensava di essersi liberato di chi ha peggiorato sensibilmente le condizioni di vita del Paese? State sereni, al massimo dovremo fare i conti con una nuova Finanziaria da digerire e probabilmente rinviare all’esito elettorale prossimo la definitiva cacciata del presidente del Consiglio e dei suoi ministri? Noi non ci stiamo!”. Cosi’, in una nota, i Movimenti per il diritto all’abitare, che hanno ‘occupato’ piazza Venezia, a Roma, piazzandosi sotto al grande albero di Natale.
“Questa volta non consentiremo che tutto rimanga come prima – scrivono – come se non fosse accaduto nulla. Non accettiamo di stare a guardare un Natale che arriva e che non sara’ uguale per tutti. Gli ultimi dati Istat ci raccontano un Paese impoverito e con tanti giovani molto meno garantiti dei loro genitori, ed e’ per questo che l’81 per cento di chi ha tra 18 e 34 anni ha votato per il ‘No’ e contro Renzi. Cosi’ come hanno espresso il loro voto negativo alla riforma costituzionale coloro che vivono nei quartieri periferici e al sud del paese, dove il disagio sociale e’ piu’ forte e la precarieta’ e’ piu’ diffusa”.
“Con la mobilitazione del ‘No’ sociale – dicono ancora i Movimenti – abbiamo sostenuto la necessita’ di una rottura profonda con i provvedimenti di cui il premier si vanta ancora: Jobs act, Piano casa, Sblocca Italia, Buona scuola. Cosi’ come abbiamo contrastato la logica delle grandi opere e dei grandi eventi. Una larga parte del paese e’ da tempo mobilitata perche’ le risorse vadano a finanziare welfare e diritti inevasi come quello alla casa, e tramite il voto referendario questo e’ stato ribadito con forza. Ora non e’ possibile fare passi indietro”.
“Come e’ accaduto immediatamente dopo il risultato elettorale che sanciva la sconfitta del ‘Partito di Renzi’ (PdR), dove in molti si sono mobilitati per spingere il premier ad andarsene, noi torniamo in una piazza ad alto valore simbolico per dare vita al nostro Natale precario. Il movimento per il diritto all’abitare chiama tutte e tutti a muoversi per non lasciare ancora famiglie e giovani precari o disoccupati o sottopagati, italiani e non, soli/e a fare conti che non tornano, a subire sfratti, sgomberi o pignoramenti. Il 27 novembre abbiamo detto che la piazza e’ del popolo. Mai come in questo momento deve essere cosi’. Se non e’ bastato il voto a cacciarlo via – conclude la nota dei Movimenti – sara’ la mobilitazione a popolare a farlo. E questo lo deve comprendere anche l’amministrazione Raggi che ancora non ha dato quei segni di discontinuita’ necessari a Roma. Il no alle politiche renziane non puo’ essere espresso solo nell’urna o con ordini del giorno a favore del ‘No’, aspettiamo che il governo della citta’ si volti a guardare le emergenze sociali e le affronti con la necessaria autorevolezza”.
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