Una nota del Campidoglio riferisce di un incidente avvenuto questa mattina su un mezzo dell’Atac: l’autista è stato colpito con un pugno dal marito di una passeggera che, a bordo di un autobus, era caduta in seguito a una frenata di emergenza causata dal traffico. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, prende allora carta e penna e scrive al Prefetto, Giuseppe Pecoraro: il primo cittadino della Capitale chiede una convocazione urgente per garantire la sicurezza del personale Atac in servizio sulle autovetture di linea.
"Questa aggressione per futili motivi che avviene dopo altre violenze perpetrate nei confronti degli autisti Atac, non solo da delinquenti ma anche da normali cittadini, dimostra che c’e’ un problema di tutela fisica e di immagine del personale. L’enfasi con cui i media hanno evidenziato dei comportamenti scorretti da parte di alcuni autisti, peraltro puntualmente sanzionati dal punto di vista disciplinare, contribuisce a un atteggiamento di aggressivita’ nei confronti del personale Atac che viene riscontrato in molte occasioni e su molte linee", dichiara Alemanno nella lettera. "In più, gruppi di delinquenti vedono nella divisa del personale una sorta di simbolo da offendere e da colpire senza particolari moventi di tipo predatorio. Per questo – conclude il sindaco – e’ necessaria una riunione urgente dal Prefetto in cui i vertici di Roma Capitale e Atac, insieme alle Forze dell’ordine, promuovano una adeguata strategia per contrastare questo fenomeno".
Il sindaco da parte sua rivolge la più totale solidarietà "agli autisti aggrediti nelle ultime settimane e in generale al personale Atac in servizio sugli autobus".
Però ci sorge un interrogativo: l’autista ha frentato di colpo ed ha causato la caduta di una donna che viaggiava sull’autobus. E se quella donna avesse riportato delle ferite o dei traumi? La distanza di sicurezza era stata rispettata? In quali condizioni l’autista guidava il mezzo? Domande che anche Alemanno avrebbe dovuto porsi.
Discussione su questo articolo