Tutto è nato, ancora una volta da una intuizione di Silvio Berlusconi. Il centrodestra candida Guido Bertolaso alle comunali di Roma. "Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato”, commenta Bertolaso da Londra, dove si trova in questi giorni. “Grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di salute della mia adorata nipotina, che mi consentono di riacquisire la necessaria tranquillita’, accetto questa nuova sfida – spiega – consapevole che sara’ indispensabile l’impegno di tutti e sara’ altrettanto fondamentale dedicare ogni energia e ogni sforzo, ogni giorno, per migliorare le condizioni di vita dei cittadini romani, per ridare decoro e prestigio ad una citta’ ormai ridotta davvero in condizioni di emergenza. Per amore di Roma, per la sua storia e per il rispetto che i romani meritano".
Silvio Berlusconi è entusiasta: per lui Bertolaso “è il miglior sindaco che Roma possa desiderare per risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta dall’amministrazione del Pd e della sinistra. Bertolaso è un uomo del fare".
Il senatore di Forza Italia Francesco Giro racconta: “Berlusconi si e’ appassionato a questa candidatura. Piu’ passavano i giorni e piu’ era sicuro di questa soluzione. Meloni e Salvini si sono comportati da alleati straordinari e leali e hanno dato a Berlusconi molta forza. Io credo che Roma sara’ il laboratorio del riscatto e della vittoria del centrodestra alle politiche".
Francesco Storace, leader de La Destra, insiste con le primarie: "Se tre persone importanti, due delle quali sono per le primarie, hanno chiesto a Bertolaso di candidarsi immagino sia candidato alle primarie. Quindi, vinca il migliore. Se non le faremo lui resta il loro candidato".
L’APPROFONDIMENTO "Una squadra di prim’ordine" quella di cui facevano parte Roberto Giachetti e Guido Bertolaso in occasione del Giubileo del 2000. La definizione e’ del ‘coach’ Francesco Rutelli, all’epoca sindaco di Roma e commissario per l’Anno Santo. Il suo vice per il grande evento – Bertolaso – e il suo capo di gabinetto in Campidoglio – Giachetti – potrebbero ora trovarsi di fronte nella sfida per il Campidoglio, dopo che l’ex capo della Protezione civile ha accettato la candidatura a sindaco per il centrodestra. Sempre che il vicepresidente della Camera vinca nel frattempo le primarie del centrosinistra.
Destini che tornano a incrociarsi per due ex ‘Rutelli Boys’ del Giubileo di Giovanni Paolo II. Un evento quasi unanimemente considerato un successo organizzativo davanti al mondo e che nella preparazione ha impegnato sul campo per anni l’amministrazione Rutelli, lasciando segni importanti nella citta’. Dagli interventi di riqualificazione delle aree giubilari, al sottopasso sul lungotevere vicino al Vaticano, al megaparcheggio del Gianicolo, fino alla prova organizzativa di gestione dei grandi appuntamenti Giubilari, uno per tutti la giornata mondiale della gioventu’ a Tor Vergata. Difficile che l’ex sindaco – ed ex ministro dell’Ambiente e candidato premier – voglia sbilanciarsi troppo su Giachetti e Bertolaso. "Che bello, li candidano tutti!", ha esclamato giorni fa Rutelli quando la scelta di Bertolaso era solo un’ipotesi. E se l’ex radicale Giachetti dovra’ superare prima il rivale della sinistra Pd Roberto Morassut, Bertolaso dovra’ fare i conti in campagna elettorale con un processo ancora aperto a suo carico, a L’Aquila il ‘Grandi Rischi bis’ in cui e’ accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni per la gestione del pre-terremoto.
"Bertolaso e’ una persona che conosco, competente, ha fatto il subcommissario al Giubileo, ci ho lavorato insieme e ne conosco tutte le qualita’", ha dichiarato a caldo Giachetti. Dopo il Giubileo del 2000 Rutelli si dimise anticipatamente da sindaco di Roma per correre e perdere come candidato premier del centrosinistra contro Silvio Berlusconi. Giachetti divenne parlamentare prima della Margherita e poi del Pd, fino alla vicepresidenza della Camera. Caratterizzando il suo incarico con uno sciopero della fame per riformare il Porcellum la legge elettorale, nello stile di radicale delle origini, come Rutelli. Bertolaso invece fu nominato nel 2001 capo della Protezione civile, incarico che tenne con pieni poteri fino al 2010, con incarichi straordinari a ripetizione, tra cui quello di commissario per il terremoto dell’Aquila nel 2009. Ma anche polemiche e inchieste giudiziarie e intercettazioni telefoniche imbarazzanti. Nel frattempo divenne sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’emergenza rifiuti in Campania. Nel 2010 lascio’ l’incarico alla Protezione civile e ando’ in pensione.
Discussione su questo articolo