Non si esaurisce in un giorno la bufera dei ‘manifesti abusivi’ su David Sassoli. Cresce con l’avvicinarsi delle primarie, alimentata dal fuoco amico dei suoi principali competitor: Ignazio Marino e Paolo Gentiloni, entrambi, come l’europarlamentare, di ‘casa Pd’. Secondo Marino Sassoli dovrebbe ritirarsi ‘perche’ ha mentito ai romani’, Gentiloni presenta un ricorso per verificare se non ci siano gli estremi per un’esclusione dalla corsa. Argomento che potrebbe essere affrontato gia’ domani dalla commissione di garanzia. Nel codice etico della coalizione del centro sinistra e’ scritto nero su bianco che ‘e’ vietata ogni azione che possa ledere la dignita’ degli altri candidati oltre che l’immagine della coalizione ovvero dei suoi componenti’. ‘Fermo restando – aggiunge il segretario Pd Roma Marco Miccoli – che i manifesti abusivi costituiscono di per se’ gia’ un reato’. Ma dal comitato di Sassoli si alza la difesa: ‘I manifesti non sono vietati. Ai nostri volontari e’ stato detto di affiggere manifesti solo nei luoghi consentiti e pertanto, in caso di errori, siamo pronti a darne conto’. ‘Come quel ministro che ha detto ‘se trovo i colpevoli che mi hanno pagato la casa li denuncio’ – incalza Marino – cosi’ Sassoli ieri ha detto ‘se trovo chi ha appeso i miei manifesti dovra’ rispondere a me’. E’ davvero sorprendente’. ‘Comprendo il nervosismo del senatore – risponde Sassoli -, che non conoscendo Roma tenta in tutti i modi di trasformare in rissa quello che dovrebbe essere un confronto sui drammatici problemi della citta’ e sulle soluzioni’. Le stoccate rimbalzano tra una visita a un ospedale e un intervento radio. Mentre prendono corpo anche programmi e I contenuti politici.
Il renziano Gentiloni guarda al centro e dice chiaramente che a Roma ‘non si vincono le elezioni’ senza ‘una proposta che coinvolga anche forze politiche di centro, e non soltanto un pezzo di sinistra’. Marino, invece (forte anche del sostegno di Sel), rilancia su tutt’altro fronte. ‘L’alleanza la voglio con le cittadine e i cittadini’, spiega e sottolinea la necessita’ di ‘depenalizzare le droghe leggere per eliminare la criminalita” incassando l’ok dei radicali. ‘Di fronte all’ottusita’ del modello dei sindaci sceriffo di matrice leghista a cui ci hanno abituato alcune amministrazioni, non solo di centrodestra, le parole del senatore Marino spiccano per buon senso e consapevolezza delle dinamiche che sono alla base della criminalita’ grande e piccola nelle metropoli’, dice Riccardo Magi segretario di Radicali Roma.
Intanto la coalizione ‘Roma Bene Comune’ incontra Verdi, Italia dei Valori e il movimento Azione civile di Ingroia comunicando che ‘si allarga il fronte della coalizione per l’alternativa al centrodestra di Alemanno’. Il 6 aprile, proprio alla vigilia delle primarie, i sei candidati (da Patrizia Prestipino a Mattia Di Tommaso e Gemma Azuni) sono attesi sul palco del Teatro Centrale di Roma, in un confronto organizzato dalla Fondazioni Italianieuropei. Discuteranno dei problemi della citta’ e probabilmente, viste le premesse, non solo di quelli.
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