“3639 volte grazie, rimbocchiamoci le maniche siamo in Campidoglio! Una Vittoria di Squadra, una vittoria di una comunità che vive il territorio fatta di gente laboriosa e onesta che ha a cuore il presente ed il futuro della città”. Così Fabrizio Santori, eletto in Campidoglio con la Lega, nella sua ultima newslist.
“Porterò in Campidoglio, con onore e orgoglio, ciascuno di tutti i miei sostenitori, saranno al mio fianco in ogni iniziativa, sarò un punto di riferimento costante, darò la massima attenzione ai nostri quartieri portando avanti, ogni giorno, le nostre iniziative per Roma. Monitorerò da vicino il lavoro del neo eletto sindaco Gualtieri e della sua giunta con la determinazione di sempre, senza sconti, con la massima collaborazione per il bene di Roma e dei romani.
Una sconfitta contro Gualtieri che fa male per tanti motivi. Da un lato negli ultimi 15 giorni se ne sono viste di tutti i colori: sulla scia degli odi fomentati dalla trita e ritrita dicotomia fascismo-antifascismo la sinistra ha tirato fuori (organizzandosi e autorizzandosi addirittura una manifestazione durante il silenzio elettorale) il solito diversivo per distogliere l’attenzione dai problemi veri, screditare la destra e nascondere il malessere degli italiani. Sarebbe riduttivo e superficiale pensare che tutto possa essere banalizzato a quanto accaduto nei giorni precedenti al ballottaggio di certo va analizzata nel profondo una strategia politica dovuta a errori importanti del centrodestra a Roma. A partire dal 2016, dai tempi della vittoria della Raggi, il centrodestra andò separato poi successivamente la sconfitta con Zingaretti nel 2018 tra Pirozzi e Parisi fu anche allora una debacle di misura ma lasciò sempre l’amaro in bocca a centinaia di migliaia di elettori rimasti delusi da una coalizione incapace di vincere. Ora, nonostante Enrico Michetti abbiamo aumentano i voti, seppur di poco, al ballottaggio rispetto al I turno, il centrodestra non è riuscito a scaldare l’animo di una parte del suo potenziale elettorato rimasto a casa per scelta e permettendo al Pd di Zingaretti e Gualtieri di vincere nella Capitale. Scelte tardive e dimostratesi errate, messaggi troppo spesso contrastanti e modalità di comunicazione certamente da rivedere. Pensare che qualcuno abbia giocato a far perdere il centrodestra mi sembra esagerato, ciò che è certo è che è giusto e utile porsi delle domande, alimentare la riflessione e l’analisi severa per poi subito darsi da fare per ripartire con formule e modalità di lavoro diverse.
“Per concludere ringrazio tutti coloro che si sono messi in gioco candidandosi nei municipi, anche se non sono riusciti ad entrare, continueranno insieme a me ad essere presenti e a disposizione dei cittadini. Un ringraziamento speciale – sottolinea Santori in conclusione – va anche a chi non si è mostrato leale o si è disinterressato a questa campagna elettorale perchè proprio dall’atteggiamento di questi soggetti, che nel momento del bisogno sono spariti, si può far tesoro di insegnamenti preziosi utili sia nel breve che nel lungo periodo. Grazie di cuore a Te per la fiducia ci sarò, ogni giorno e in ogni luogo, con il mio impegno credibile!”.