Si tratta di un antico mascherone, una grande pietra circolare di 1 metro e 75 cm di diametro per 5,80 metri di circonferenza, raffigurante il volto di un fauno, con la bocca spalancata. E’ murato sulla parete esterna della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, vicino al Tevere, di fronte all’Isola Tiberina. Seconda l’antica leggenda, la Bocca della Verità serviva a smascherare le bugie. Chi giurava il falso e inseriva dentro la mano, la poteva tirare fuori solo mozzata. Un tempo si pensava che potesse anche pronunciare oracoli.
Sempre secondo la mitologia, nell’antichità, il potere miracoloso dell’antico mascherone venne meno in seguito allo stratagemma ideato da una giovane donna. Questa era la moglie adultera di un patrizio romano, che doveva essere giudicata proprio dalla Bocca della Verità. Il giorno fissato per la fatidica verifica, davanti ad una moltitudine di romani curiosi che si erano accalcati per vedere quanto sarebbe accaduto, si presentò uno sconosciuto, che era l’amante della donna, e la baciò davanti a tutti, fingendo di essere pazzo.
A quel punto l’adultera, che aveva studiato il piano nei dettagli, infilò la mano dentro la bocca del fauno, affermando in quell’istante, che era stata baciata solo dal marito e da quel pazzo. In fondo diceva la verità, e di conseguenza, la donna conservò intatta la propria mano, il pazzo-amante si defilò, ed il marito fu contento di non essere stato tradito e di conservare una buona reputazione.
Con buona soddisfazione di tutti, da quel preciso istante, la Bocca della Verità, messa in scacco dall’astuzia e dall’audacia di una giovane donna, cessò una volta per tutte di svolgere la sua funzione di giudicare tradimenti e menzogne. Sempre presente nell’immaginario dei romani e degli italiani, fu anche protagonista di una scena del celebre film “Vacanze Romane”, con Audrey Hepburn e Gregory Peck, che si fermarono davanti ad essa ad ammirarla. La Bocca della Verità si può visitare gratuitamente, essendo all’esterno della chiesa.