Roma Capitale, approvato secondo decreto. Numerose le novità in arrivo, fra cui nuovi poteri e riduzione del numero dei consiglieri comunali. Via libera da Palazzo Chigi al secondo decreto legislativo su Roma Capitale, in attuazione della legge sul federalismo fiscale. Al nuovo Ente vengono trasferiti alcuni poteri dello Stato e della Regione. Il primo Consiglio dei Ministri del governo Monti lo ha approvato lo scorso 21 novembre, nell’ultimo giorno utile per l’esercizio della delega. Il decreto passa ora all’esame delle competenti Commissioni parlamentari e delle Conferenze Stato-Regione e Stato-Città, per i pareri previsti. Quindi, in ultimo, tornerà al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. Il Sindaco Gianni Alemanno chiederà adesso ai capogruppo comunali di convocare l’Assemblea capitolina in seduta straordinaria, per riferire i contenuti della riforma di Roma Capitale. Al Campidoglio, in virtù del decreto legislativo approvato il 21 novembre dal Consiglio dei Ministri, si sancisce il concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, in accordo con i dicasteri competenti e lo sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico. Inoltre, per quanto riguarda i beni culturali, Roma Capitale parteciperà alla conferenza dei sovrintendenti, per tutte le attività di valorizzazione di questi. Nel dettaglio, le competenze del Ministero per i Beni Culturali relative al Teatro dell’Opera passano al Campidoglio. Ampia autonomia, infine, viene attribuita in tema di organizzazione della macchina amministrativa e del personale, ed anche in tema di protezione civile. Ultimo dettaglio, non meno importante, il numero dei consiglieri comunali verrà ridotto, e passerà dagli attuali 60 a quello di 48. Tale normativa andrà in vigore dalle prossime elezioni.
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