Guido Bertolaso, candidato a sindaco di Roma per Forza Italia, è stato ospite di Radio Cusano Campus. Nel corso della lunga intervista Bertolaso ha parlato naturalmente di Roma e in particolare sullo scandalo Affittopoli ha detto: "Negli ultimi anni è mancata la progettualità. Non c’è stata progettualità in nulla se non nel delinquere. Affittopoli? Si può tranquillamente parlare di voto di scambio. Questi favoritismi non accadono per caso. Quello che trovo inconcepibile è che nessuno si chieda dove stavano gli amministratori del Campidoglio. E’ arrivato il Prefetto Tronca che sta facendo un lavoro straordinario, ma possibile che fino a tre mesi fa nessuno sapesse nulla? Ora sento parlare alcuni candidati della sinistra che danno ragione a Tronca, ma dov’erano fino a tre mesi fa? Sulla Luna? Certe volte bisogna avere il coraggio di chiedere scusa e fino ad oggi nessuno lo ha mai fatto. Se avessi fatto un millesimo di quello che sta venendo fuori avrei chiesto scusa e poi mi sarei sotterrato. E nessuno si ribella, questo è il dramma di Roma. Stiamo sprofondando nella rassegnazione, questo non deve succedere. La rassegnazione porta al non voto, il rischio astensionismo ora come è ora è molto alto".
Sulla prima volta che gli hanno chiesto di candidarsi a sindaco di Roma: "Mi è arrivata una e-mail, ero in Africa, tra Natale e Capodanno. Avevo il reparto dei bambini dei quali ero responsabile con 25 posti letto e 78 bambini. Me ne erano morti 2 la mattina, altri mi sarebbero morti durante la notte. Quando ho letto la e-mail mi sono fatto una risata amara e ho scartato l’idea. Dopo la Befana, poi, sono tornati all’attacco. Stavo tornando in Italia. A quel punto ho iniziato a pensarci seriamente. Perché purtroppo anche qui a Roma si muore: di solitudine, di povertà, di fame. Per le buche, per molte ragioni. Anche non solo fisicamente, ma spiritualmente. Così mi è sembrato giusto provare a dare una mano alla mia amata città".
Sulla squadra e sul rapporto con Meloni e Salvini: "Alle ‘gazebarie’ c’è stato un risultato eccezionale. Imprevedibile. Ecco quindi che poi si è riscatenato il polverone su di me, con la nota vicenda della Meloni che deve fare la mamma. Una strumentalizzazione incredibile contro di me che guarda caso è arrivata il giorno dopo quel risultato straordinario dei gazebo. Il selfie con Giorgia Meloni quando scriveva fatevene una ragione siamo già al lavoro? Potrei fare un selfie da solo oggi e dire sono ancora a lavoro, fatevene tutti una ragione. Mi hanno lasciato solo, ma certe volte è meglio soli che male accompagnati. Non mi sono sentito tradito, questa è la politica. Qui qualcuno vuole giocarsi il proprio futuro politico a livello nazionale sulla pelle dei romani ed io questo non lo accetto. Ecco perché vado avanti comunque. Non posso assistere al sacrificio di Roma solo per gli interessi di un singolo o di un partito che cerca di posizionarsi per quello che accadrà fra un anno, magari alle elezioni politiche. La squadra? Sto lavorando. La bellezza di essere solo mi concede una totale autonomia. Subito dopo Pasqua dovremmo avere la squadra pronta e sicuramente la faremo conoscere ai romani, che dovranno fare anche in questo le proprie valutazioni. Meloni e Salvini hanno già detto che voteranno Raggi al ballottaggio? La battuta che mi viene da fare è che sono nel panico, non sanno più cosa dire e cosa fare, e quindi iniziano a straparlare. Chi voto al ballottaggio? Ci arrivo il ballottaggio! Non scherziamo!".
Discussione su questo articolo