Vero e’ che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, non e’ la fatina con la bacchetta magica, che risolve tutti i problemi, ma non dovrebbe fare la furbetta. Ci riferiamo alla gestione dei rifiuti che ha sempre rappresentato un problema, ma che in questi mesi e’ diventata qualcosa di drammatico e con evidenti rischi per la salute pubblica. Raggi propone maggiori sanzioni per chi sporca, penali per i dirigenti dell’Ama (l’azienda romana che si occupa di rifiuti), videosorveglianza e un intervento organico. Vediamo.
L’aumento delle sanzioni e’ gia’ stabilito dalla legge 221/2015. La Raggi e’ laureata in giurisprudenza e dovrebbe saperlo.
Le penali per i dirigenti ci sono, c’e’ anche il licenziamento; inoltre, il Comune potrebbe sanzionare l’Ama per mancato rispetto del contratto di servizio. In pratica, il Comune dovrebbe multare l’Ama, che e’ una societa’ al 100% del Comune, vale a dire che la Raggi dovrebbe multare se stessa. Non ha pensato la Raggi a proporre multe anche agli operatori dell’Ama che non fanno il proprio lavoro? No? Perche’ sono tanti, cioe’ tanti voti?
La videosorveglianza costa (apparecchiature, manutenzione, monitoraggio, individuazione dei trasgressori, ecc.). Il Comune ha le risorse economiche per affrontare tale spesa? Non ci risulta e la Raggi dovrebbe saperlo.
Siamo tutti d’accordo che occorre un intervento organico, cioe’ strutturale. A nostra memoria, dal sindaco Rutelli in poi (Veltroni, Alemanno, Marino), l’Ama non ha funzionato, vale a dire che la citta’ e’ sempre stata sporca. Quali sono gli interventi organici della Raggi? Ce lo doveva dire nella prima seduta del Consiglio Comunale con la presentazione del programma (linee programmatiche) ma non lo ha fatto. Aspettiamo che i topi diano l’assalto al Campidoglio. Intanto, suggeriamo di sostituire la statua della lupa, che allatta Romolo e Remo, con quella di una topa.
*segretario Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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