Settimana decisiva quella appena iniziata per quanto riguarda i ballottaggi, dopo il voto amministrativo. A Roma la sfida fra Gianni Alemanno – sindaco uscente e candidato del centrodestra – e Ignazio Marino, candidato del centrosinistra, è sempre più accesa.
Gianni Alemanno, ospite questa mattina della trasmissione radiofonica Gr Parlamento, ha spiegato di essersi sempre sacrificato per la “sua” città: “Chiunque fa il sindaco di Roma diventa un personaggio di caratura internazionale e questo non e’ eliminabile. Pensiamo alla Francia che ha visto due presidenti della Repubblica che prima erano sindaci di Parigi. Il problema e’ se si subordina Roma alla questioni nazionali. Posso dire tranquillamente di non aver fatto una cosa del genere. Se poi dovesse andare male tra una settimana io non ho alcuna intenzione di abbandonare il mio ruolo di consigliere comunale, perche’ per me Roma e’ realmente un impegno prioritario. Semmai questa domanda va fatta a Marino che fa politica dal 2006 e fino a tre mesi fa non si e’ mai registrato un suo intervento sulla citta’ di Roma, ma si e’ sempre occupato di sanita’ e si e’ candidato alle primarie del Pd prendendo il 6%. Improvvisamente ha scoperto questa vocazione di fare il sindaco, mentre io mi sono sacrificato e ho rinunciato a ruoli nazionali per la coerenza di fare il sindaco di Roma".
Dunque, parlando ancora di Marino, “siamo di fronte a un personaggio che non si e’ mai occupato di Roma. Il suo distacco dalla citta’ e’ problematico, poi ci sono altri tre elementi preoccupanti: primo sul versante dei valori si rischia di produrre una lacerazione profonda nella nostra citta’. Non puo’ essere Roma laboratorio per sperimentazioni che spaccano la citta’ tra mondo laicistico e cattolico. Secondo elemento grave e’ quello dello sviluppo, parla solo di biciclette e isole pedonali. Per carita’ vanno benissimo e ne vanno fatte sempre di piu’, ma non sono lo sviluppo. Poi sulla sicurezza dove c’e’ il terrore che Marino abbassi la soglia di attenzione, che faccia si’ che ci possa essere una sorta di invasione di persone senza fissa dimora”.
Il primo cittadino di Roma Capitale ha anche voluto sottolineare come Marino abbia sempre voluto evitare ogni confronto diretto con lui: “è pazzesco che noi ci troviamo in questa situazione di ‘separati in casa’. Il fatto di non poter avere un confronto diretto neanche in questa sede con Ignazio Marino, per sua scelta, e’ qualcosa che indebolisce il dibattito ed e’ un modo di fuggire che non posso non condannare”.
In merito ad un eventuale recupero di una fetta di elettorato, "sono circa 100 mila le persone che negli ultimi giorni hanno chiesto di avere il certificato elettorale che non avevano ritirato al primo turno, quindi si tratta di un sintomo di risveglio e affezione rispetto al primo turno".
IMMIGRATI, CHI NASCE E CRESCE IN ITALIA E’ NATURALMENTE ITALIANO A proposito della questione ius soli: "Credo che dobbiamo stare attenti a una cosa: al rischio che arrivino donne incinte per partorire qui in Italia e acquisire in questo modo un diritto per i loro figli. Questo non toglie che dando precise garanzie, i bambini che crescano in Italia, e che non semplicemente nascano, debbano essere tutelati e debbano avere una loro strada di percorrenza che gli permetta di arrivare alla cittadinanza piu’ rapidamente. I bambini che crescono in Italia, sono naturalmente cittadini italiani. Pero’ devono crescere in Italia, non semplicemente nascervi".
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