“Piazza Vittorio peggiora ogni giorno di più”. Natasha, ragazza che gestisce un bed & breakfast sulla nota piazza romana, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus con Matteo Torrioli per raccontare l’esperienza avuta con alcune profughi che sostavano davanti all’ingresso della sua attività.
“Un mio principio è sempre stato che un diritto tolto a un’altra persona è un diritto tolto a me. Però questo non ha niente a che vedere con situazione di degrado e pericolo di Piazza Vittorio” ha subito puntualizzato Natasha.
“Vivo e lavoro da anni a Piazza Vittorio. Sta peggiorando ogni giorno di più. Cosa succede? Quando piove, queste persone – disperati senza permesso di soggiorno che vedo bivaccare e ubriacarsi da anni e con alcuni dei quali ho avuto modo di parlare – si spostano dal giardino per mettersi sotto i portici. Stavo facendo un check-in con dei clienti del mio b&b e c’era una di queste persone che stava mangiando per terra. Sono andata lì per parlarci e gli ho detto che loro non potevano stare lì, vicino alla mia attività perché queste scene diventano cattiva pubblicità e cattive recensioni per la zona. La risposta è stata un’aggressione verbale, mi hanno dato della “razzista” e ho cominciato a spaventarmi quando hanno dato segno di venirmi contro. Quella è proprietà privata, tra l’altro: la porzione dei portici appartiene ai proprietari dell’attività”.
Cosa è accaduto dopo il tuo intervento? “Dopo l’attacco verbale, si sono avvicinate anche altre persone e, visto che sono anni ormai che fanno questo a Piazza Vittorio, hanno cominciato a dirmi che loro possono stare lì perché è suolo pubblico e che potevo anche chiamare i carabinieri che tanto a loro non sarebbe successo nulla”.
Natasha deve addirittura mettere in guardia le turiste: “Appena arrivata a Piazza Vittorio ero rimasta colpita dalla molestie soprattutto verso le donne. Avverto le giovani turiste che ospito nel b&b di non vestirsi troppo ‘succinte’ e di evitare certe zone, come Piazza Vittorio o anche Colle Oppio, ormai in mano agli spacciatori. Spesso anche la gente che vive lì legalmente sembra non accorgersi del problema. Ho parlato della mia paura nel vivere lì e una signora mi ha risposto ‘A me non hanno mai dato fastidio’, come a intendere che fossi stata io a ‘provocarli’, in qualche modo”.
Si è gettata la spugna in quel quartiere? “Da un lato c’è chi ti dice di non parlare con quei profughi e ignorarli per evitare problemi, dall’altro si preferisce ignorare che a Piazza Vittorio c’è una grandissima disparità sociale. In quei palazzi di gran pregio, ci vivono personalità importanti che però ignorano questi problemi e il risultato è che la piazza è abbandonata e la cittadinanza non la vive”.
La cosa più assurda in questi anni? “Di tutto. Anche gente che mangiava quello che aveva appena rigettato. È un ricettacolo di persone anche con disturbi mentali in alcuni casi. Non so se c’è un posto nel mondo in cui queste persone possano essere felici”.