Robert Redford si mise a ridere quando 75 anni fa il padre lo avvolse in un lenzuolo e lo porto’ nell’Oceano. Era appena nato e un’antica leggenda Sioux diceva che se il neonato non avesse pianto al contatto con l’acqua la sua vita sarebbe stata fortunata e piacevole. ‘Pare che mi sia messo addirittura a ridere’ ama raccontare l’attore, nato il 18 agosto del 1937 per tutte le fonti, anche se solo Imbd, il database del cinema su internet, lo vuole nato invece nel 1936.
Il detto Siuox aveva un fondamento: la vita di Robert Redford e’ stata e continua ad essere fortunata e piacevole, pur nascendo in condizioni disagiate. ‘Erano gli anni della depressione quelli, e c’erano pochi soldi, i miei avevano perso tutto. Si erano trasferiti a vivere su una roulotte, emigrando da Chicago in California. Un paio di amici dei miei genitori impietositi per via del pancione di mia madre, avevano consentito di ospitarci nel bungalow’. Ora che ha 75 anni Robert Redford non cambia il modo di affrontare la vita. Lo fa da combattente, con uno spirito che ha appreso prima dai genitori e poi dalla moglie Lola, una fuoriuscita spagnola, in fuga dal regime franchista. Si conobbero alla Accademia nazionale d’arte drammatica di New York, lei era un’intellettuale che gli fara’ conoscere i classici e che lo fara’ diventare quell’attivista che il mondo conosce. Divorzieranno nell’85 dopo aver messo al mondo quattro figli (ora e’ sposato con Sibylle Szaggars). ‘L’attivismo politico e’ sempre stato parte della mia vita e dei film che faccio, ma non mi focalizzo su un tema o su un altro. Io non prendo posizioni ideologiche, sono contro le ideologie’, ama ribadire l’attore. E del Sundance, il festival del cinema indipendente che Redford ha fondato nello Utah per creare una voce fuori dal coro hollywoodiano e dare possibilita’ e mezzi ai filmmaker di nuova generazione, dice: ‘Il nostro lavoro trascende la politica. Qualunque sia la parte in cui si sta, noi cerchiamo di mostrare storie che raccontino parti di questo paese’. Lo fa anche in veste di regista, ancora con il suo ultimo film The company you keep, la storia di un ex terrorista, vissuto in clandestinita’ ma che 32 anni dopo viene stanato da un giornalista costringendolo a uscire allo scoperto. Nel film Redford dirige se stesso insieme a Susan Sarandon, Julie Christie, Nick Nolte, Shia LaBeouf e Chris Cooper. The Company you keep debuttera’ a Venezia il 6 settembre. Poi nel 2013 uscira’ con All Is Lost, del regista di Margin Call J.C. Chandor, film che lo vede protagonista e che racconta della lotta dell’uomo contro la natura. Ma l’infaticabile Redford non ha proprio intenzione di dedicarsi al riposo. Appena finito con All is lost l’attore e regista produrra’ un documentario sul Watergate, a 30 anni da uno dei film che ne decretarono il successo: Tutti gli uomini del presidente, accanto a Dustin Hoffman, in cui i due attori interpretavano Bob Woodward e Carl Bernstein, i giornalisti del Washington Post che fecero esplodere lo scandalo che porto’ alle dimissioni del Presidente Nixon. Il documentario, che dovrebbe uscire nel 2013 e di cui Redford sara’ anche la voce narrante, vuole esplorare l’effetto che lo scandalo ebbe sulla politica americana e sui media del paese nei quarant’anni successivi. A 75 anni dunque l’attore di A piedi nudi nel parco, Come eravamo e La Stangata, non ha alcuna intenzione di andare in pensione o fare il nonno, anche se ha recentemente dichiarato: ‘Credo di essere forse il piu’ bel nonno in circolazione’. Piu’ che un’opinione, un fatto.
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