La scorsa notte c’è stata una rivolta al Centro di immigrazione ed espulsione di Torino, in seguito alla quale sono fuggiti 22 immigrati, mentre ne sono stati arrestati una decina. I residenti dei palazzi che si trovano vicino al Cie – collocato in piena città – non ce la fanno più, sono stanchi e arrivati al limite della sopportazione. "Siamo esasperati, ogni sera capita qualcosa che disturba la nostra vita. Se siamo fortunati – racconta una donna che risiede nella zona – sono soltanto rumori insopportabili di battitura, grida e cori, che svegliano i bambini e impediscono a noi di dormire. Quando invece va peggio dobbiamo anche sopportare i lacrimogeni, gli idranti e il rumore del lancio di oggetti e dei danneggiamenti alle strutture’.
Da quando è stata aperta la struttura, denunciano gli abitanti, la loro vita è peggiorata. In alcuni casi, lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine sono finiti in casa dei residenti nella zona. Un altro residente afferma: "Quel centro va spostato in una zona lontana dalle abitazioni e comunque lontano dalle nostre. Siamo stufi di essere prigionieri e di dover tenere le finestre chiuse per paura che accada qualcosa".
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