Come nel film “Ritorno al Futuro” anche i grandi del Pianeta al G7 pensano che forse bisogna farsi un giretto nel passato per poter controllare e probabilmente migliorare il futuro a proprio vantaggio. È proprio il mancato invito di Russia e Cina che ci sta riportando in un batter d’occhio negli anni che precedettero la caduta del muro di Berlino Est (1989), con conseguente rivoluzionamento dell’URSS oggi, Russia di Putin.
In effetti la guerra fredda ed i due schieramenti che si contendevano i destini del mondo, avevano in qualche modo la capacità di mantenere un equilibrio mondiale che, dopo la caduta del muro, non è più così scontato. Questo G7, dunque, parte all’insegna di un ritrovato nemico comune che però, a nostro avviso come nella politica Italiana, non conta più su due blocchi contrapposti, ben definiti e riconoscibili nella loro conformazione ideologica, ma si gioca in un campo con almeno tre porte e tre schieramenti che non sono più così facili da interpretare e che possono sicuramente muoversi imprevedibilmente creando seri problemi al sistema mondiale attuale.
Va anche detto, a nostro avviso, che negli ultimi anni la geopolitica sta subendo forti cambiamenti grazie proprio a quelle super potenze che diversi anni fa hanno creato quell’accordo di unione per la creazione del primo concorrente del Fondo Monetario Internazionale/ Banca Mondiale, sto parlando dei BRICS ( Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che aveva l’obiettivo di creare una Banca comune per lo sviluppo economico nel mondo e che potesse sostenere ed investire in quelle Nazioni che sino ad oggi erano obbligate a trattare solo col FMI/BM unico organismo esistente creato alla fine della seconda guerra mondiale.
Anche il continuo tentativo di liberarsi da un dollaro che ha padroneggiato per anni nei mercati di tutto il mondo è un chiaro disegno che vede queste nuove potenze mondiali contrapporsi duramente a quel blocco occidentale che padroneggia da molti anni a questa parte.
Chiudiamo dicendo che a noi umili mortali non resta che il compito di essere buoni spettatori, sperando che le nuove manovre di geopolitica mondiali non ci riportino nell’abisso di una terza guerra mondiale giocata su diversi fronti; il controllo delle materie prime con conseguenti conflitti armati, il controllo per la gestione climatica nuova frontiera cui le Nazioni aspirano e il controllo economico, che di fatto è già in atto da diversi anni e che ha impoverito miliardi di persone.
Giuseppe Cossari
Paolo Buralli Manfredi