La guerra in Ucraina rischia di avere delle pesanti ripercussioni sul nostro Paese. Noi prendiamo il gas dalla Russia ed ora che il presidente russo Vladimir Putin ci ha messi nella black list i rubinetti del gas potrebbero essere chiusi per noi. Dunque, non solo noi rischiamo di non poterci più riscaldare o di non poter scaldare l’acqua per lavarci o di non poter fare andare i fornelli delle nostre cucine, ma rischiamo di non poter più fare andare avanti le nostre centrali elettriche.
Le notizie che girano parlano anche di “economia di guerra”. Ora, in tutto ciò vi è un dato di fatto: noi rischiamo di pagare il conto delle politiche del passato riguardo all’energia elettrica. Si dissero tanti no. Si disse no, per esempio, all’energia nucleare e alle trivellazioni del gas nel mare Adriatico.
Già provate da questi due anni di pandemia, tante famiglie e tante imprese rischiano seriamente di avere altri grossi problemi. In più, a causa del Green Pass imposto sul lavoro, vi sono padri di famiglia che non sono potuti andare a lavorare e che non hanno percepito lo stipendio perché non vaccinati. Dunque, la situazione rischia veramente di essere drammatica. Forse, non sarebbe il caso di riprendere in considerazione altre opzioni, come l’energia nucleare, il biogas ed i rigassificatori? Serve una vera politica energetica perché il nostro Paese rischia seriamente di collassare. Questo è il dato di fatto.