E’ in stato di “morte cerebrale” il bambino di 8 anni ricoverato in ospedale dopo essere stato colpito alla testa da una pallottola durante un attacco a Rio de Janeiro. “Il paziente ha avuto una morte confermata alle 17.32 ora locale (20.32 GMT) dopo la conclusione del protocollo per la morte cerebrale”, ha dichiarato in una dichiarazione il ministero della salute di Rio de Janeiro.
L’incidente si è verificato domenica, quando il bambino era in una macchina accanto a suo padre, che ha cercato di fuggire da un assalto nella città di Duques de Caxias, nella Baixada Fluminense, una delle zone più violente dello Stato di Rio.
Secondo la versione della polizia, il padre del ragazzino dopo avere notato la presenza di diversi uomini armati ha reagito con una manovra per cercare di sfuggire. Tuttavia, i banditi hanno cominciato a sparare contro il veicolo e uno dei proiettili ha colpito alla testa il bambino, che era sul sedile posteriore.
Il ministero della Sanità di Rio ha lamentato nella nota “la perdita”, ha mostrato la sua solidarietà “in questo momento di grande dolore”, così come quella di tutta la squadra medica che ha combattuto per la sua vita ed era “disponibile ai genitori e membri della famiglia”.
Secondo le associazioni della società civile fino a quest’anno circa 3 mila morti per violenza si sono verificate in tutto lo stato di Rio de Janeiro, con un incremento di oltre il 15% rispetto a durante lo stesso periodo del 2016.
Tra le vittime sono più di un centinaio i poliziotti uccisi e circa 630 persone che hanno perso la vita per i cosiddetti proiettili impazziti, che arrivano dai sempre più ripetuti scontri a fuoco in città tra poliziotti e bande di droga.
Un’onda di violenza scatenata dopo i Giochi Olimpici di Rio 2016, il governo del presidente Michel Temer ha autorizzato la partecipazione di circa 10.000 membri delle forze armate e delle organizzazioni di sicurezza.
Lo stato di Rio de Janeiro è attualmente affronta una delle più grandi crisi finanziarie della sua storia, dopo aver dichiarato nello Stato di Rio de Janeiro nel giugno dello scorso anno, prima della celebrazione dei Giochi Olimpici, la “calamità finanziaria” (fallimento). La crisi ha portato ad una ridotta presenza della polizia nelle strade, un impoverimento generale della popolazione e l’attuazione di un piano duro di tagli nella spesa pubblica.
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