Angelino Alfano durante una intervista torna a parlare della possibilità di rinviare il referendum. Ma si scontra con un muro di gomma. Dice il senatore Mario Mauro: “Il macchinoso tentativo del Ministro Alfano di rinviare il referendum costituzionale ‘su ipotetica richiesta di Silvio Berlusconi’, appare come una toppa peggiore del buco”. Infatti, secondo Mauro “si scrive Alfano ma si legge Renzi. E’ il presidente del Consiglio che all’interno della sua corte vaneggia di un soccorso azzurro, certo inesistente, in grado di fargli superare indenne la data del 4 dicembre”.
Si fa sentire anche il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’ e animatore del comitato ‘Civici e riformatori per il No’: “Dice il premier che il dibattito sul rinvio del referendum sarebbe un ‘tema a piacere’ tirato fuori ad arte per non discutere nel merito. Dal momento che a proporre il rinvio sono stati autorevoli sostenitori della riforma Renzi-Boschi (su tutti Pierluigi Castagnetti), che a dare plausibilità all’ipotesi è stato il ministro dell’Interno, e che le opposizioni hanno invece espresso la più ferma contrarietà, prendiamo atto che per ammissione del presidente del Consiglio il fronte del Sì ha seri problemi a discutere nel merito e si affida a ‘temi a piacere’ per buttarla in caciara. O forse, visti i sondaggi, spera davvero di poter rimandare il verdetto dei cittadini”.
Ed ecco l’opinione di Renato Schifani: “Non c’e’ spazio per alcun rinvio del referendum. Anzi, bisogna utilizzare ogni momento e ogni occasione per spiegare agli italiani i danni di una riforma costituzionale nociva per la nostra democrazia”.
Contro un eventuale rinvio anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “E’ bene non parlarne, ormai la campagna si è avviata”. E Salvini, su Twitter: “Tutti i sondaggi danno in vantaggio il NO, e ora qualcuno ipotizza di rinviare il Referendum “per aiutare i terremotati”. #Alfano #iovotono”. Anche il M5S resta sulla data del 4 dicembre, perché “si è già rinviato troppe volte”.
Comunque il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto chiarezza fin da subito: il rinvio del referendum “non esiste”, ha detto a Radio24. “Non perdiamo tempo con questa vicenda. Pur di non parlare del merito del referendum ogni giorno viene fuori un argomento a piacere, ma il referendum non è in discussione”, ha spiegato il premier. “Se vogliamo parlare di terremoto va bene. Se vogliamo parlare di referendum va bene. Ma evitiamo di incrociare le due cose che non hanno niente a che vedere”, ha sottolineato il capo del governo.
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