“In Commissione Trasporti il governo ha finalmente risposto alla mia più recente interrogazione sul rinnovo dell’Accordo tra Italia e Brasile in materia di reciproco riconoscimento delle patenti di guida che ha cessato i suoi effetti lo scorso 13 gennaio 2023. Dalla risposta del rappresentante del governo rilevo che le rispettive diplomazie e autorità competenti hanno avviato un proficuo lavoro anche con uno scambio di note su specifici aspetti tecnici, indispensabile per raggiungere un testo consolidato e comprensivo degli allegati tecnici”. Lo dichiara in una nota l’On. Fabio Porta, Pd, eletto nella ripartizione estera America Meridionale, Presidente del Gruppo di amicizia dell’Unione Interparlamentare Italia-Brasile.
“Fin dall’inizio di questa legislatura – ha dichiarato l’on. Porta – sono intervenuto con iniziative parlamentari ed interventi istituzionali per esortare il governo ad adoperarsi con la massima sollecitudine per il rinnovo di questo importante Accordo. Con lo stesso impegno mi sono rivolto alle autorità diplomatiche brasiliane nel quadro della positiva collaborazione che contraddistingue i rapporti tra i nostri Paesi. Da questo punto di vista, ricordo i ripetuti contatti intrattenuti sulla questione anche con il Segretario ai Trasporti del Brasile Adrualdo e gli incontri di questi ultimi mesi, a Roma e Brasilia, con il mio omologo Presidente del gruppo parlamentare Italia-Brasile e con diversi parlamentari brasiliani. Interlocuzioni che, sono certo, hanno contribuito positivamente ad accelerare lo scambio di note di queste ultime settimane”.
“Se l’iter per il rinnovo dell’Accordo sembra dunque avviato a concludersi positivamente, devo rilevare che nella risposta del governo italiano non è indicato un orizzonte temporale preciso. Per questo motivo, nonostante il MIT e il MAECI assicurino il loro massimo impegno, sarà necessario continuare a monitorare l’avanzamento dei lavori sia in Italia che in Brasile poiché, come richiedono i cittadini dei due paesi interessati, è urgente giungere in tempi brevi alla firma dell’accordo e alla conseguente ratifica parlamentare”, conclude il deputato.