Rimini è una città romana e non certo una qualsiasi. Bensì una delle più importanti della Roma antica. La data ufficiale di fondazione è il 268 a.C. quando il Senato di Roma mandò 6000 coloni per impiantare il nuovo insediamento che prese il nome dal fiume Marecchia (Ariminus). I primi tempi fu una colonia strategica. Poi (90 a.C.) divenne municipium. Infine una fiorente città dell’Impero romano. Con un grande foro (piazza Tre Martiri). Due vie centrali, il cardo maximus (via Garibaldi e via IV Novembre) e il decumanus maximus (corso d’Augusto). E monumenti trionfali: il Ponte di Tiberio, l’Arco di Augusto. Infine una rarità: la domus del chirurgo, l’unico ambulatorio medico al mondo dell’antica Roma arrivato miracolosamente integro al 2000 dopo Cristo.
Fra le grandi opere decise dal Senato di Roma ecco le due strade consolari: la via Flaminia e la via Emilia. La prima collega Roma a Rimini e termina all’Arco di Augusto. La via Emilia parte dal ponte di Tiberio e corre per 100 km fino a Piacenza. E’ una delizia passeggiare in questi luoghi storici dove le auto sono bandite e ogni cinque minuti si incontra un monumento.
Per cominciare a conoscere la Rimini romana, si parte dall’Arco di Augusto, il più antico degli archi romani superstiti. Svetta in posizione strategica – segna la fine della via Flaminia – e fu voluto dall’imperatore Augusto nel 27 a.C. Il percorso prosegue con il Ponte di Tiberio. Uno dei più notevoli ponti romani ancora in vita, iniziato da Augusto nel 14 e completato da Tiberio nel 21 d.C, si impone per il disegno architettonico, la grandiosità delle strutture e la tecnica costruttiva.
Non sono in tanti a saperlo, ma la città ospitava anche un grande anfiteatro – solo il Colosseo aveva maggiori dimensioni – sempre affollato, che conteneva oltre 12.000 spettatori, scoperto solo nel 1800. Qui erano stati costruiti un convento di suore e altri edifici. Dell’anfiteatro oggi sono visibili i ruderi del lato mare. Visite guidate al sito sono organizzate dal Museo della Città.
Gran finale assolutamente da non perdere, è la sosta in piazza Ferrari alla piccola Pompei riminese: il sito archeologico denominato Domus del chirurgo. Il ritrovamento archeologico del tutto eccezionale è stato rinvenuto proprio qui: si tratta del più ricco e completo corredo chirurgico del mondo romano a noi noto. Ad aprirsi agli occhi del visitatore è un’area archeologica di 700 mq che ha restituito gli strumenti da lavoro di un chirurgo che operava all’interno di un’abitazione di Ariminum del III secolo, destinata in parte all’esercizio della professione medica e farmaceutica. Uno scavo che l’opera architettonica protegge e valorizza, offrendolo allo sguardo dei passanti.
La struttura si inserisce nello spazio urbano integrandosi nel giardino della piazza Ferrari. Al suo interno un sistema di passerelle trasparenti, sospese sulle strutture antiche, ne consente un’agile lettura. Il caso ha voluto che la Domus si trovi proprio accanto al Museo, di cui fa parte integrante completandone il percorso. Il Museo della Città ospita infatti l’eccezionale strumentario chirurgico rinvenuto nella domus.
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