«La riforma costituzionale detta “tagliapoltrone”, fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle, giungerà domani alla votazione finale della Camera con alcune criticità inerenti alla circoscrizione Estero. È infatti doveroso ricordare come il rapporto numerico tra eletti ed elettori sia, in questa circoscrizione, palesemente sproporzionato se paragonato a quello delle altre circoscrizioni nazionali. Questo è anche dovuto alla peculiarità della circoscrizione estera». Così in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle Elisa Siragusa, eletta nella circoscrizione Estero, che oggi è intervenuta nell’aula di Montecitorio per la discussione generale sul Taglio dei parlamentari.
«Resta il fatto che oggi, circa sei milioni di italiani sono rappresentati soltanto da 18 parlamentari. Da domani, tale numero verrà ridotto a 12. Diventa quindi non più rinviabile una riflessione sull’elettorato (destinato fatalmente ad aumentare sempre più nei prossimi anni) e sulla più vasta questione della cittadinanza. Riflessione volta a meglio definire la realtà estremamente eterogenea rappresentata dai milioni di nostri connazionali iscritti all’AIRE, la cui platea andrebbe forse ridotta, rivedendo magari lo ius sanguinis senza limiti generazionali per ottenere la cittadinanza italiana», continua la deputata.
«Un altro punto critico – aggiunge Siragusa – è quello delle ripartizioni: la riforma prevede solo quattro senatori, per quattro ripartizioni numericamente molto diverse tra loro. Non è ammissibile che gli oltre 2,6 milioni di cittadini italiani in Europa abbiano come i 278mila della ripartizione Africa Asia Oceania e Antartide un solo senatore come loro rappresentante. È necessario quindi ridefinire le ripartizioni in aree numericamente simili. Auspico quindi che queste problematiche siano, a seguito dell’approvazione della riforma, affrontate e risolte dando contestualmente, magari, maggior peso politico ai parlamentari della circoscrizione estera, attraverso la creazione di un luogo consultivo in parlamento, una bicamerale permanente sugli italiani all’estero», conclude Siragusa.