Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia, intervenuta ad Agorà, su Rai Tre, a proposito del fallimento del giornale L’Unità, ha detto: “Sono dispiaciuta quando i giornali chiudono e allora chiedo: perchè un pregiudizio conduce una trattativa economica?".
Santanchè, che nei giorni scorsi aveva presentato alla proprietà del giornale fondato da Gramsci una proposta d’acquisto, ha continuato: "E’ di dominio pubblico che una societa’ alla quale io partecipo, anche quotata in borsa, ha fatto un’offerta per l’Unita’ perche’ c’e’ un interesse, non politico, ma per stare sul mercato. Chiunque dovesse comprare l’Unita’ sa di che giornale si tratta e sa quale sia la sua linea editoriale. Come mai allora quell’offerta e’ stata subito respinta al mittente? Siccome c’e’ anche la Santanche’ non si puo’ neanche prendere in considerazione? Allora meglio chiudere per un pregiudizio piuttosto che dare un giudizio su una proposta economica?". Interrogativi retorici, che tuttavia rimbalzano nella testa di tanti italiani, lettori de L’Unità e non.
Parlando di riforme: “Non possiamo piu’ dare alibi a questo governo. Certe volte ho l’impressione che la riforma del Senato, per quanto sia importante, stia nascondendo i problemi veri di questo Paese. Io credo le divisioni in questo momento non servono: quando si vedono le interviste agli ex lavoratori, ai disoccupati, non ci possiamo dividere. Nemmeno Renzi questa volta se la puo’ cavare: abbiamo visto come e’ stato trattato in Europa e dobbiamo chiederci perche’ ogni giorno Renzi perde un pezzo”.
A proposito del rapporto di Forza Italia con l’attuale governo: “Noi siamo all’opposizione – rivendica la pasionaria azzurra -, ma oggi non e’ tempo di fare comizi, oggi e’ il tempo di dare le risposte ai cittadini. Noi ci siamo: dare una mano a Renzi in concreto. Come? Ad esempio se si tratta di andare insieme in Europa a dire cosi’ non puo’ funzionare. Dico che, dove magari certe impuntature ci fanno danno, in politica bisogna spesso cambiare posizioni e idee: Renzi deve capire che da solo non ce la fa".
Sul futuro del centrodestra: “Stare insieme in politica non e’ mettere insieme dei numeri ma mettere delle proposte politiche, delle risposte, una visione. Si parla di primarie, ma dovremmo parlare di primarie delle idee, di primarie sui contenuti. Penso che tutti siamo consapevoli che se stiamo insieme si puo’ vincere, se siamo separati non si va molto lontano. Credo che dobbiamo lavorare tutti sulla proposta politica anziche’ dare risposte su sbarramenti e preferenze perche’ non possono essere la piattaforma politica che ci vede poi protagonisti insieme".
Un incontro Renzi-Berlusconi? “Sicuramente ci sarà, perchè sono due persone che si parlano, che hanno fatto un patto e che stanno cercando di cambiare questo Paese attraverso le riforme". "L’incontro doveva gia’ esserci e ci sara’, immagino, la prossima settimana".
Santanchè ha sottolineato che, a proposito ancora di riforme, “qualsiasi cambiamento deve passare attraverso Renzi e Berlusconi. Io non credo che oggi si possa dire quale sarà il finale della legge elettorale; so che l’abbiamo votata di gran corsa alla Camera e che è passato l’Italicum. Se si vuole cambiare, si parleranno Renzi e Berlusconi, se il problema dirimente è quello delle preferenze troveranno un accordo. L’impegno deve essere quello di cambiare questo Paese. Non credo ci siano posizioni fisse come paracarri, se ne può discutere".
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