Matteo Renzi risponde al Movimento 5 Stelle e apre alla modifica del premio di maggioranza previsto dall’Italicum. Il premier nella risposta al Movimento Cinque Stelle affronta il tema sotto due punti di vista. Quello del premio ai partiti piuttosto che alla coalizione, come prevede l’Italicum. E quello del ‘quantum’, della consistenza del premio di maggioranza.
Sotto il primo aspetto, Renzi dice ai Cinque Stelle che "il punto fondamentale e’ il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l’esistenza di un premio di maggioranza. Non sottovalutiamo un passaggio delicato della vostra lettera: noi abbiamo proposto il premio di maggioranza alla coalizione, voi volete lasciarlo solo alla lista vincente. La vostra e’ una posizione legittima, che rafforza il bipartitismo a scapito del bipolarismo. Anche tra di noi ci sono molti che vorrebbero dare il premio di maggioranza solo a chi arriva primo, senza obbligo di coalizione. Porremo la vostra legittima considerazione all’attenzione anche degli altri partiti".
In relazione invece alla consistenza del premio di maggioranza, che l’Italicum fissa a quota 55 per cento dei seggi, Renzi scrive: "Il premio di maggioranza e’ condizione di governabilita’. Se ci sono solo cinque parlamentari di differenza tra maggioranza e opposizione, la tenuta quotidiana della maggioranza parlamentare dipendera’ dal raffreddore degli eletti: non possiamo accettare una maggioranza che sia in balia dell’aspirina (o, se la citazione vi ricorda qualcuno, del Maalox). Se accadra’ che qualcuno cambia schieramento – argomento che notoriamente vi sta molto a cuore visto il dibattito che ha suscitato nella rete tra di voi il tema delle espulsioni – la maggioranza dovra’ andare a casa e la volonta’ degli elettori sara’ frustrata. Ecco perche’ vogliamo un premio di maggioranza piu’ consistente di un misero 2%. Ma il fatto che abbiate accolto il principio e’ una novita’ importante. Discuteremo insieme del ‘quantum’".
Il Pd è pronto a incontrare nuovamente la delegazione M5S. Matteo Renzi, Debora Serracchiani, Roberto Speranza e Alessandra Moretti, in una lettera scrivono: "Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilita’ per le giornate di giovedi’ o venerdi’. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere".
"Gentili parlamentari del Movimento Cinque Stelle – affermano – abbiamo ricevuto la vostra risposta. Ci sembra molto interessante e vorremmo valutarla per le cose che scrivete qui, non per gli insulti che ogni giorno alcuni di noi subiscono da vostri dirigenti. Vogliamo incoraggiare quella parte di voi che – nel rispetto di un voto contrario all’Esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo – ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole. Come succede in tutte le democrazie mature. Quindi, noi ci siamo. Senza puntare ad altro che non sia il bene del Paese".
"Ci pare che l’unico punto di discussione sul Senato verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l’elezione di primo livello anziche’ con l’elezione di secondo livello". "Come voi sapete l’elezione di secondo livello e’ il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto. Ci pare che su questo tema si registri l’unico punto di dissenso di una riforma costituzionale di oltre quaranta articoli".
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