Matteo Renzi si riunisce a Palazzo Madama con i senatori Pd. Durante l’incontro, si parla anche di Europee: “Dobbiamo fare la campagna elettorale non nelle stanze istituzionali, ma tra la gente, a sentire cosa hanno da dirci". "I sondaggi ci danno avanti. Ma io ho detto ai miei che se li vedo guardare ancora i sondaggi li meno". Dunque, “campagna sul territorio, stando vicini ai sindaci e ai candidati".
“Procediamo con questa legislatura fino alla scadenza naturale". "Le elezioni europee possono darci la possibilita’ di cambiare l’Europa", ora "e’ iniziato un percorso di redistribuzione e innovazione, se il Pd fa il Pd avremo un buon risultato".
Renzi ha mandato “un saluto affettuoso al presidente Napolitano non a caso attaccato ieri da Beppe Grillo e Berlusconi”. Grillo e Berlusconi “non vogliono cambiare verso”. "Grillo non vuole il confronto, se ha il confronto perde".
Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha espresso "forte preoccupazione" per le "parole di Silvio Berlusconi sui lager ma anche di Beppe Grillo sulla Shoah. Sono inaccettabili".
L’incontro al Senato è soprattutto per fare il punto sulle riforme. "Noi faremo tutti gli sforzi fino all’ultimo giorno per trovare un punto comune. Se non si trova, sono pronto a fare un passo indietro. A tutti i costi non ci sto", ha detto il premier, aggiungendo: “Sarebbe meglio approvare la riforma costituzionale entro il 25 maggio ma non mi impicco a una data. L’accordo sulle regole si fa con tutti. Anche con Forza Italia: tenerla dentro è doveroso”.
Nel suo intervento Renzi ha poi toccato il punto piu’ caldo, quello dell’indicazione dei senatori. "Sulle regioni, si vede nella capacita’ elettiva diretta un elemento di maggiore legittimazione. Dissento. Dal punto di vista normativo diretto e indiretto uguale", ha spiegato il premier. Cosi’ Renzi ha avanzato una "proposta di sintesi: non disciplinare noi il modo con cui vengono eletti nelle regioni, con un peso ponderato delle singole regioni. Potremmo lasciare alle singole regioni le modalita’ di individuazione dei consiglieri regionali. E’ un tema che va verificato".
LA BREVE PASSEGGIATA Prima della riunione con i senatori del Pd, poco minuti dopo le 9 il premier Renzi si e’ concesso una breve passeggiata per le vie del centro di Roma. Da piazza Colonna a palazzo Madama, passando per via della Colonna Antonia, piazza Capranica e il Pantheon. "Fatemi fare due passi senza telecamere", ha chiesto ai cronisti che gia’ da mezz’ora lo aspettavano davanti al portone di palazzo Chigi, "datemi cinque minuti di libertà".
Alle domande dei giornalisti non ha risposto, ma ai pochi cittadini che lo hanno riconosciuto per le strade a quell’ora praticamente deserte non ha negato una stretta di mano o una foto ricordo. "Siamo vicini di casa ma non ci siamo mai presentati", ha detto all’edicolante di piazza Colonna, entrando fisicamente nel chiosco davanti a palazzo Wedekind.
LA SPILLA “TACCHINI FELICI” Una spilla che rappresenta un tacchino sorridente. È il regalo che il senatore Stefano Esposito ha fatto al premier Matteo Renzi. L’allusione e’ al motto per cui i tacchini, in questo caso i senatori, difficilmente si avvierebbero da soli al forno delle riforme istituzionali. "Ma noi vogliamo essere dei tacchini felici", ha detto Esposito consegnando la spilla a un sorridente Renzi. "Perche’ noi le riforme le vogliamo fare", aggiunge.
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