Si parla di referendum costituzionale da giorni, da settimane, ma ancora non è chiara la data. E intanto anche i quesiti da proporre agli italiani potrebbero essere “spacchettati”. Proprio così. A questo starebbe pensando il premier Matteo Renzi. A lui risponde a modo suo Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri: "Ricordiamo al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, evidentemente folgorato sulla via di Damasco per quanto riguarda lo spacchettamento del quesito referendario sulla riforma della Costituzione approvata dalla sua maggioranza, che proporre ai cittadini un referendum confermativo spezzatino è impossibile: giuridicamente, politicamente, costituzionalmente”.
Per quanto riguarda la data, da ottobre ora si parla di novembre. “E novembre sia, se così vogliono – commenta Giovanni Toti, governatore forzista della Liguria -, tanto Renzi e i suoi li mandiamo a casa lo stesso”.
Alfredo D’Attorre, dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana: “È inaccettabile che il Governo alimenti una crescente incertezza e confusione sulle modalità e sulla data di svolgimento del referendum costituzionale. Ora che i sondaggi segnalano l’avanzata del NO, improvvisamente non è più certo che il referendum si tenga entro ottobre e addirittura si affaccia l’ipotesi di uno spacchettamento dei quesiti, finora nettamente esclusa, tanto che il PD sta completando la raccolta delle firme dei cittadini per il quesito unico. Capiamo che a questo punto per Renzi la paura fa novanta, ma il diritto dei cittadini a esprimersi sulle modifiche della Costituzione in condizioni di chiarezza e certezza dei tempi non può certo essere subordinato alle mutevoli convenienze del Presidente del Consiglio pro tempore".
Il governo comunque va avanti. Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, spiega che il referendum sulle riforme costituzionali "non e’ una tappa conclusiva ma e’ una tappa di un passaggio che servirà per completare il tema delle riforme per il cambiamento del Paese. E questo serve anche a battere l’antipolitica". "Attuare le riforme e portare un percorso di trasformazione del Paese – sottolinea Boschi – serve anche a ridare fiducia" nella politica e nelle istituzioni. "Credo che da qui – conclude – si possa ripartire per un progetto condiviso che ci tenga insieme con idee e proposte".
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