”L’immunità non è un dogma, ma il portato del bilanciamento di pesi e contrappesi in un nuovo quadro costituzionale. Insomma, se vogliamo che i senatori possano cambiare la Carta ed eleggere organi costituzionali, l’immunità è necessaria”. Lo afferma Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd e componente della commissione Affari costituzionali del Senato, in un’intervista al Messaggero.
”I relatori hanno seguito una logica giusta: se assegni al Senato funzioni come la modifica della Costituzione, ne discende che devi attribuirgli anche l’immunità a garanzia dell’equilibrio dei poteri e dell’indipendenza dell’assemblea”, dice Quagliariello. ”Non e’ una questione di par condicio rispetto alla Camera, ne’ un privilegio dei senatori. Ne’ e’ pensabile di assegnare la materia costituzionale a una sola Camera nella quale col 37% dei voti hai il 55% dei seggi”.
”Mi rendo conto che il tema e’ impopolare, e che tutte le forze in campo temono di pagare un prezzo politico alto, ma qui – osserva Quagliariello – non stiamo parlando dei pur importanti 80 euro in piu’ in busta paga. Stiamo cambiando la Costituzione. Servono scelte coraggiose. Nell’epoca dei tweet valgono le impressioni, ma la rappresentanza si fonda sulla sedimentazione delle idee”.
Anche Matteo Salvini, leader della Lega, dice sì all’immunità, ma entro certi limiti. E parla del "m
odello Bruxelles, chi prende mazzette va sempre arrestato". ”Io terrei l’immunità – afferma in una intervista a La Stampa – solo per fatti riconducibili all’attivita’ legislativa e politica del senatore che e’ anche sindaco o consigliere regionale”. ”Se piglio una mazzetta – chiarisce – devo essere arrestato, punto e basta, anche se mi mandano a Palazzo Madama”. ”Se l’immunita’ viene estesa senza limiti non mi piace. Detto questo, in linea di principio io sono a favore a una tutela del parlamentare”.
Il segretario del Carroccio continua: ”Non siamo piu’ la Lega che agita il cappio in aula. In questi 20 anni ho visto troppi nostri sindaci e assessori comunali arrestati e poi rilasciati perche’ e’ emerso che non c’era nulla a loro carico. Ma intanto sono stati rovinati da magistrati che non rispondono mai dei loro errori e messi alla gogna e nel tritacarne mediatico”. Per questo, spiega, ”sono favorevole alla responsabilita’ civile dei magistrati”.
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