“Dal ministro Boschi abbiamo avuto le conferme e rassicurazioni che ci aspettavamo: l’imprescindibilità del voto dei cittadini italiani all’estero, l’effettivo esercizio di questo diritto attraverso la riforma e la messa in sicurezza del sistema e la permanenza della Circoscrizione estero”. Sono gli elementi chiave della riunione informativa che si è svolta ieri, nell’ambito delle “consultazioni” del ministro Boschi sulle riforme costituzionali. Consultazioni che hanno visto anche il coinvolgimento di una delegazione del Pd all’estero, composta dal Responsabile italiani nel mondo Eugenio Marino e dai parlamentari presenti a Roma: Fedi, Giacobbe, La Marca, Micheloni, Porta e Turano (Garavini e Farina erano in missione all’estero).
“Al ministro Boschi – riporta la nota stampa dell’Ufficio Pd Italiani nel mondo – abbiamo confermato la volontà politica, pur nell’articolazione delle singole posizioni e del principio di maggioranza interno, di lavorare al superamento del bicameralismo perfetto nell’ambito dell’impianto proposto dal Governo e mediato insieme agli altri interlocutori politici e abbiamo sottolineato i punti nodali e imprescindibili dei diritti di elettorato attivo e passivo degli italiani nel mondo di cui la riforma deve tener conto”.
“Il Ministro – prosegue la nota – dopo averci informato sugli esiti degli altri incontri avuti in mattinata e delle proposte che saranno contenute negli emendamenti che la riforma prevederà in Parlamento, ha confermato come il diritto di voto degli italiani nel mondo non solo non è in discussione, ma verrà messo in sicurezza partendo dalla proposta di riforma Speranza e Zanda già presentata dal Pd e firmata da quasi tutti i gruppi parlamentari, che sarà anche integrata con l’introduzione del diritto di voto dei temporaneamente all’estero e degli erasmus, tenendo conto anche qui delle proposte già presenti in Parlamento”.
“Per quanto riguarda la composizione del nuovo Senato – continua la nota del Pd – il ministro Boschi ha spiegato come siano stati fatti notevoli passi avanti insieme agli altri gruppi parlamentari e come questa Camera si configurerà, anche dopo la presentazione degli emendamenti dei relatori, come luogo delle autonomie territoriali con competenze legate alle istituzioni locali, nella quale è difficile immaginare una presenza degli italiani nel mondo, poiché all’estero non esistono, né sono riproducibili, istituzioni con competenze legislative territoriali”.
“In questo quadro quindi – conclude la nota – l’incontro è stato positivo poiché si è ribadita da entrambe le parti la pienezza dell’elettorato attivo e passivo degli italiani all’estero e la certezza dell’esercizio di questo diritto”.
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