Lo scorso martedì il Parlamento ha approvato una legge di riforma costituzionale che ha ridotto drasticamente il numero dei parlamentari. Da 630 deputati si passa a 400, da 315 senatori a 200.
Naturalmente, il taglio affetta anche i 18 eletti all’estero, ovvero i rappresentanti in Parlamento di oltre sei milioni di italiani nel mondo. Con la riforma i 12 deputati eletti oltre confine diventano 8 e i 6 senatori 4.
Il senatore italo-argentino Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha considerato questo secondo aspetto della legge “un errore strategico” e ha spiegato, intervistato dai media argentini, che la sua forza politica ha una posizione favorevole per quanto riguarda le linee generali della legge, ma ha avvertito dei rischi a cui si potrebbe andare incontro riducendo anche il numero degli eletti all’estero.
“Siamo qui per favorire la riduzione del numero dei parlamentari in Italia, dal momento che lavorare con 1.000 parlamentari è molto difficile, ogni volta che vuoi una dichiarazione ci sono 1.000 opinioni per qualsiasi disposizione”, ha detto Merlo, con una vasta esperienza nel Parlamento italiano, in cui è presente dal 2006 (4 volte come deputato e dal 2018 come senatore). “Ma crediamo che sia un errore ridurre il numero dei parlamentari eletti all’estero“, ha aggiunto.
“Il fatto che quattro senatori e otto deputati rappresentino sei milioni di elettori è qualcosa che tocca l’istituto stesso degli eletti oltre confine. Potrebbe esserci persino un ricorso alla giustizia“, ha avvertito.
Né Merlo al Senato né il deputato MAIE Mario Borghese (anche lui italo-argentino) hanno votato a favore della legge.
Merlo si è lamentato del fatto che i 2.500.000 italiani in Europa con questa riforma “sono rappresentati da un senatore”. “In Sud America ci sono 1.600.000 italiani e saranno rappresentati da un senatore. Questo non ha alcun tipo di razionalità“.
In cambio, in Italia la rappresentanza dei deputati passerà da uno ogni 96.006 abitanti a uno ogni 151.210, mentre al Senato ci sarà un legislatore ogni 302.420 abitanti, anziché uno ogni 188.424.
“Ci sembra positivo diminuire il numero dei parlamentari residenti in Italia, ma lasciare una rappresentanza così bassa all’estero è totalmente sproporzionato e un errore strategico che speriamo possa essere risolto”, ha affermato in conclusione il presidente del MAIE.