Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, nella conferenza stampa alla Camera per il bilancio di fine anno dell’attività di governo, ha detto: “Penso che la riforma della burocrazia e quella della Giustizia siano due riforme che servono e le considero due priorità” per questo 2024.
“La riforma della burocrazia e della giustizia le considero due priorità per il prossimo anno. Due cose su cui mettere le mani e fare riforme serie, perché l’Italia non deve essere più fanalino di coda sugli investimenti esteri”.
“Non è facile, perché in questa Nazione quando si cerca di mettere mano in alcuni ambiti le opposizioni si fanno sentire, ma penso che se non ci prova un Governo che ha la stabilità che in molti ci riconoscono, ci sarà poca di speranza di fare di più”.
A proposito di premierato: “Manteniamo i poteri del Presidente della Repubblica, perché è giusto così”, e rafforziamo “la stabilità dei governi. Non vedo come questo potrebbe ledere le prerogative del capo dello Stato”.
“Oggettivamente in Italia abbiamo avuto un problema di stabilità dei governi, abbiamo anche avuto un problema di governi che non rispondevano a nessuno perché venivano smontati e rimontati all’interno del palazzo, senza mai chiedere agli italiani che cosa ne pensassero”.
Sul premierato “me la faranno pagare? Il referendum non è su di me, ma sul futuro di questa nazione, io ho fatto quello che i cittadini mi hanno chiesto di fare. Spero che ci possa essere una maggioranza parlamentare, ma non sono ottimista”, quindi immagino che “lo chiederemo agli italiani”.
AUTONOMIA
“La riforma dell’autonomia differenziata si tiene perfettamente con il premierato. Penso che un meccanismo di responsabilizzazione possa aiutare sul merito”.
“Non vedo sperequazione tra nord e sud, l’Autonomia non è togliere a una regione per dare a un’altra, ma stabilisce il principio che se tu gestisci bene le tue risorse lo Stato può valutare di darti anche altre competenze e penso” che la riforma “può essere un volano per il sud: non stupisce che sia contrario chi spende peggio i fondi europei”.
IMMIGRAZIONE
Sul fronte degli arrivi dei migranti in Italia “non considero i risultati soddisfacenti rispetto alla mole di lavoro che ho dedicato a questo tema, anche se penso sarebbero stati peggiori se non lo avessi fatto. Sono piu’ soddisfatta dei dati di fine anno che mostrano un calo” ma “so che ci si aspettava di piu’ e sono chiaramente pronta ad assumermene le responsabilità”.
“Si tratta di una sfida epocale e sto cercando di risolvere il problema strutturalmente e questo richiede un coinvolgimento internazionale e soluzioni di lungo periodo”.
PRIVATIZZAZIONI
“Nella NaDef abbiamo stabilito l’obiettivo di 20 miliardi di privatizzazioni nel triennio 2024-2026”, ma “l’impostazione di questo Governo è lontana anni luce da quello che abbiamo visto accadere in passato”.
“La mia idea di privatizzazione è ridurre la presenza dello Stato là dove non è necessaria e riaffermarla dove invece è necessaria e questo riguarda la riduzione delle quote di partecipazione statale che non riduce il controllo pubblico – e questo potrebbe essere il caso di Poste italiane – così come io penso che ci sia la possibilità di far entrare i privati in quote minoritarie di società che oggi sono interamente sotto controllo pubblico e questo è il caso di Ferrovie, su cui però la tempistica non dipende solo da me”.
Su Monte dei Paschi di Siena, ha aggiunto la premier, “penso che abbiamo dato un buon segnale”. Ma “l’idea con cui ci muoviamo – ha ribadito – è questa: dove la presenza dello Stato non è necessaria, si può indietreggiare, mentre dove è necessaria lo Stato deve riaffermare la sua presenza e deve controllare quello che è strategico, ma questo non vuol dire non aprirsi anche al mercato”.