“Ai tre senatori che hanno avuto reazioni sferzanti direi di evitare battute e guardare al merito: Chiti nel 1996 c’era, gli ricordo che la proposta del ddl Boschi è coerente con le tesi dell’Ulivo del 1996. La tesi numero 4 del programma dell’Ulivo recitava: ‘II Senato dovrà essere trasformato in una Camera delle Regioni, composta da esponenti delle istituzioni regionali che conservino le cariche locali…’. Con la massima voglia di trovare l’unità, ricordo che siamo arrivati a un passo dal traguardo storico del superamento del bicameralismo perfetto, non possiamo fermarci". Così il ministro Maurizio Martina, in una intervista alla Stampa, commenta il rifiuto alla sua proposta di mediazione sulla riforma del Senato giunta dai senatori della minoranza Pd.
"Siamo a un metro dalla meta, non possiamo ricominciare da capo", aggiunge. E di una possibile scissione dice: "La storia ha spiegato a tutti noi che, quando la sinistra si divide, l’effetto è avvantaggiare la destra. Io non voglio essere corresponsabile di uno scenario del genere, e sono convinto che anche tra i 28 senatori sono pochissimi quelli che lo immaginano" ma "dobbiamo tutti abbassare i toni e ritrovare il senso di una comunità politica. E dobbiamo essere all’altezza della domanda di cambiamento che l’Italia ci ha rivolto: se il Pd voterà la riforma costituzionale che, dopo anni di discussioni, mette la parola fine al bicameralismo perfetto, nasce la Terza repubblica per davvero".
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