La riforma del Senato è "la sostanziale abolizione di un controllo parlamentare sul governo e sul processo legislativo da parte del cittadini", un "atto difensivo prima di prendere misure straordinarie che metterebbero a rischio l’ordine pubblico come la chiusura delle banche o il contingentamento delle pensioni". Lo scrive nel suo blog il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, in un post dal titolo "Renzie e Schettino indivisi a Berlino #VacanzeSerene", dove attacca quei "tizi", dal presidente della Repubblica "in giù", che si stanno preparando "alle barricate prima del default riducendo ogni interstizio in cui la volontà popolare si possa esprimere".
Secondo l’ex comico a decidere tutto è Mario Draghi, presidente Bce: "Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta è l’ora" di Renzi. "Dopo le dichiarazioni" di ieri "in cui auspica una diminuzione di sovranità nazionale e un’accelerazione delle riforme è del tutto chiaro che è lui il vero capo del governo. Un banchiere mai eletto da nessuno".
Grillo si chiede infine come mai il premier non si occupi "del taglio dei costi della politica, dello smantellamento della burocrazia, della legge anticorruzione, del conflitto di interessi, e della messa in pratica della spending review di Cottarelli". Il post si chiude con "Renzie e Schettino indivisi a Berlino (gioco di parole dal titolo di un film del 1962: Totò e Peppino divisi a Berlino; Ndr). È l’Italia che va…. ma dove va?".
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