Franco Frattini, ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi, intervistato dal Messaggero, a proposito di presidenzialismo, spiega: "Se passa il presidenzialismo, è giusto rivedere la legge sul conflitto di interessi rendendola molto più stringente. Nel senso di prevedere un blind trust sul modello americano: assoluto e con impossibilità di ritornare in possesso del patrimonio originario". "La strada migliore è quella di un blind trust obbligatorio e totale. Perché il sistema americano prevede l’assoluta cecità del trust e l’impossibilità di ritornare al patrimonio originario? Proprio perché il presidente degli Usa è eletto direttamente dal popolo e assolutamente non può sentirsi legibus solutus, ossia non soggetto alla legge. Una norma aggravata sul conflitto di interesse è il reminder al presidente eletto che sì è eletto dal popolo, ma prima ancora di quella elezione ci sono regole da osservare non scritte per lui ma per chiunque vada al Quirinale. Non mi pare invece praticabile la strada, come precondizione della candidatura, dell’obbligo di vendita forzosa del patrimonio".
Commentando l’operato dell’attuale esecutivo in questo senso, "non servono riforme tampone, bensì una riscrittura complessiva del sistema di governante. Il presidente Letta è partito con il piede giusto, e con lui i ministri Quagliariello e Franceschini. Serve una riforma organica che tocchi la forma di Stato con un sistema presidenziale e federale al tempo stesso. Inoltre il presidenzialismo porta con sè una riforma del sistema di governo per garantire tempi certi alla governabilità: dunque fine del bicameralismo perfetto. Si crea un Senato federale che non dà la fiducia all’esecutivo ma che diventa arbitro delle materie concorrenti tra Regioni e potere centrale". Secondo Fratttini "l’Italia è matura per una riforma semipresidenziale".
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