"Data la delicatezza della prospettiva riformista e del cammino che ha condotto allo scenario attuale sarebbe stato gradito un minimo di coerenza alla vigilia di un referendum che è anche banco di prova della credibilità dell’attuale classe politica in un momento certamente non facile per il Paese". Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio, senatore di AP, a proposito della nascita domani dei comitati di alcuni esponenti UDC per il no.
Di Biagio, eletto nella ripartizione estera Europa, continua: "Ho profonda stima di Cesa e dei colleghi che stanno animando questa inversione di rotta politica, che rappresentano solo una parte dell’attuale anima centrista – spiega – ed è proprio per questo che si fa fatica a comprendere le ragioni di uno strappo così radicale che disattende quanto predicato finora e che mette in discussione le scelte fatte mostrando un’immagine di fluidità politica che sicuramente non è segnale di fiducia per l’opinione pubblica".
Di Biagio conclude: "Comprensibile il desiderio di approfondimento, ma tacciare di inutilità la posizione finora prediletta è rischioso e poco lungimirante per la stabilità politica del Paese. Personalmente ritengo che dinanzi ad argomenti come questi bisogna essere coerenti e non arlecchini, perché il rischio è che a pagare il conto più alto sia il futuro del Paese e non certamente l’avversario politico di turno. Invito gli amici in questione a non rincorrere ma a proporre, questa sì che sarebbe una apprezzata novità".
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