"Renzi ci dia un segnale, ma reale, di disponibilità al confronto sulla riforma, e noi di Sel siamo pronti a ragionare", "la maggioranza cominci a ritirare la ‘tagliola’. Non può chiedere solo a noi il passo indietro". Così, in una intervista a Repubblica, la senatrice di Sel Loredana De Petris replica all’ultimatum di Renzi che vuole approvare la riforma entro l’8 agosto. E aggiunge: "Al presidente del Consiglio piace fare il coatto, come si dice a Roma. Il bullo. Ma l’esibizione muscolare non porta da nessuna parte".
Sulla possibilità di un Senato inchiodato al voto per tutto agosto dice: "I piccoli gruppi parlamentari non hanno problema a garantire le presenze, sono i grandi gruppi che ce l’hanno". Quindi parla della grande quantità di emendamenti presentati da Sel: "Ce ne saranno di ripetitivi ma è inevitabile. Per esempio, io ne ho presentato uno sul taglio dei parlamentari che prevede 450 deputati e 150senatori, per Chiti alla Camera dovrebbero essere in 315, per un altro 300, e via così. E’ la democrazia".
A Renzi replica: "Forse l’ostruzionismo non l’ha mai visto… Ma perché questa folle corsa? Nemmeno ai tempi della riforma istituzionale di Berlusconi. Io c’ero in Parlamento nel 2005, e lo ricordo bene: 35 sedute, ore e ore di confronto incandescente prima dell’approvazione. Che poi, il referendum bocciò". Inoltre sul referendum annunciato dal ministro Boschi commenta: "Bella forza. Sanno bene che saranno costretti a passare da una consultazione, perché il testo non incasserà il quorum dei due terzi. E se dovesse ottenerlo, in quel caso il referendum non sarebbe ammesso. A norma del 138 della Costituzione". Alzare il tiro per spuntare la soglia del 4 per cento nell’Italicum? "E’ una balla", ribatte, "qui di sotterraneo c’è solo il patto del Nazareno con Berlusconi, mai chiarito".
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