Ci sembra opportuno analizzare, se pure a grandi linee, il progetto più attendibile su come sarà strutturata l’Italia politica dopo il varo dell’Italicum. Sempre che il Parlamento approvi la nuova normativa sul voto. La Camera avrà il compito d’esercitare il potere legislativo. Il Senato terrà funzioni di garanzia. Come a scrivere che i due rami del Parlamento coesisteranno anche se con funzioni ben distinte (sistema legislativo monocamerale).
I deputati saranno eletti con un impianto maggioritario “corretto”. Cioè 2/3 col sistema uninominale e 1/3 sarà “pescato”, forse, tra i primi non eletti. Qualche perplessità, invece, sul “premio” di maggioranza. Per i Senatori, il meccanismo è ancora da affrontare. Eliminata la figura dei Senatori a vita (iniziativa che condividiamo).
Com’è possibile rilevare, la gestione politica dovrebbe mutare nell’ottica di un organismo monocamerale. Le Regioni, tutte a statuto ordinario, avranno in Parlamento un ruolo giuridico/amministrativo tutto da codificare.
Intanto, sarebbe interessante conoscere quale sarà il destino dei deputati previsti nella Circoscrizione Estero. Se saranno mantenuti, il meccanismo della loro elezione dovrebbe cambiare. Ma come?
Con l’attuale sistema, la rappresentatività è garantita in tutte le quattro ripartizioni geografiche (Europa, America Settentrionale e Centrale, America Meridionale, Africa, Asia Oceania). Con un Parlamento monocamerale, sarà sempre possibile esprimere le proprie preferenze nella rispettiva ripartizione geografica di residenza? L’interrogativo che si pone non ha, allo stato attuale, verosimile risposta.
Tornando alla Circoscrizione Estero suddivisa, appunto, nelle quattro ripartizioni geografiche delle quali abbiamo scritto, anche il meccanismo di computo delle preferenze elettorali non armonizzerebbe con quello della nuova Camera. Rammentiamo, infatti, che ogni ripartizione geografica ha diritto a eleggere un deputato. Mentre gli altri seggi (per un totale di 8 Deputati) sono distribuiti tra le varie ripartizioni geografiche in proporzione al numero di cittadini italiani ivi residenti. Un sistema che non potrebbe essere recepito con quello nazionale determinato a eliminare l’impianto maggioritario/proporzionale inviso a tutti.
L’intento sarebbe, forse, quello d’eliminare la Circoscrizione Estero ed estendere il voto a candidati, residenti anche fuori dai confini del Bel Paese, iscritti però nelle Circoscrizioni Elettorali italiane d’origine. Il tempo, tra non molto, dovrebbe sciogliere tanti ragionevoli dubbi.
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