"Le riforme si devono fare. Ed è assurdo che qualcuno non abbia ancora capito che senza riforme la perdita di credibilità dell’Italia e della politica sarebbe totale e definitiva. Qualcuno pensa che Renzi stia mettendo un eccesso di enfasi, forse per ragioni elettorali. Ma ho costatato parlando con la Merkel quanta valenza si dà in Europa al tema delle riforme: il superamento del bicameralismo non è meno importante del pareggio di bilancio". Lo afferma Pier Ferdinando Casini, intervistato da Il Messaggero.
Sugli ultimatum di Renzi, il leader Udc dice: "Chi pensa di scherzare con Renzi scherza col fuoco", "se Renzi si dimette si va a votare ma soprattutto si va alla catastrofe definitiva", "Renzi è l’unico vero antidoto contro lo sfascismo di Grillo e l’antipolitica". E sottolinea: "Ho sufficiente esperienza per poter vedere il centrodestra che procede in ordine sparso, Grillo e i rischi del suo populismo e Renzi che ho smesso di vedere come un problema e che considero un’opportunità per l’Italia. Il fatto che in passato ho spesso polemizzato con lui mi rende più libero".
Sugli scontri tra governo e sindacati, inoltre commenta: "Se dobbiamo cambiare noi, la sfida vale ugualmente per il sindacato e le altre parti sociali che sono sempre più autoreferenziali".
Sui fatti accaduti nella finale di Coppa Italia: "Penso che i fatti dell’Olimpico evidenzino una vera e propria emergenza nazionale. Quando lo Stato perde la propria autorità nulla è più possibile. Ciascuno si sentirà autorizzato a imporre le proprie idee, sia esso un manifestante no-Tav che un comitato di occupazione abusiva delle case. Parliamoci chiaro, in Italia non c’è rischio di autoritarismo, ma di anarchia! Si concede a migliaia di persone di manifestare a volto coperto e alla prima manganellata i poliziotti – le vere vittime predestinate della violenza – finiscono sul banco degli imputati. Questo non è accettabile”.
Casini sottolinea il "clima di esasperazione" nelle forze dell’ordine con "servitori dello Stato, con stipendi da fame, che non si sentono tutelati dallo Stato". E aggiunge: "Non invidio il presidente del Senato e Renzi che si sono trovati in una situazione davvero imbarazzante. L’intero sistema va rivisto: gli hooligan inglesi non erano meno pericolosi dei nostri ultrà, ma in Gran Bretagna il fenomeno è stato estirpato. Da noi c’è la complicità delle società con i tifosi violenti, i veri gestori delle curve che ricevono biglietti omaggio a non finire per i loro traffici. Questo non può essere più tollerato".
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