Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, parla della riforma del Senato, di cui è relatore di minoranza, in una intervista al Corriere della Sera: "A me interessano i contenuti. Puoi approvarla pure il 7 agosto, ma se è una schifezza, una schifezza resta. La commissione ha riscritto il testo del governo, che adesso non c’è più. L’Aula qualcosa sta modificando, ma il grosso deve ancora arrivare".
L’ex ministro, tornato in Aula dopo la perdita della madre 94enne ("per me è un periodo tremendo", "sono tornato al lavoro anche per non pensare al dolore per la perdita di una grande mamma") annuncia: "Presenterò dei nuovi emendamenti per migliorare le cose. L’elettività indiretta ha un problema di costituzionalità enorme, quella contenuta nelle norme transitorie è completamente incostituzionale rispetto alla prima parte della Carta. Va contro gli articoli 3 e 51 dove si dice che tutti possono accedere alle cariche elettive. Noi andiamo ad attribuire ex post agli attuali consiglieri regionali, già eletti per fare i consiglieri semplici, il diritto di elettorato attivo e passivo, che il cittadino non conosceva quando li ha votati. E un cittadino normale non può neanche candidarsi per il nuovo Senato, perché è una platea riservata a consiglieri e sindaci". Secondo l’ex ministro "si tratta di un buco clamoroso e presenterò un mio emendamento. Col voto segreto sarebbe passato all’80%".
"A voto palese prevalgono i ricatti e le minacce". Il leghista sostiene che il presidente Grasso "ha fatto la differenza, in negativo. Ha cambiato atteggiamento dopo che il governo giovedì era andato sotto a voto segreto sull’emendamento Candiani. Da allora è cambiato tutto". E sulle presunte pressioni su Grasso da parte del Quirinale e di Palazzo Chigi commenta: "Io valuto quello che leggo sui giornali, però se ci sono delle variazioni di atteggiamento il sospetto viene. Non puoi eccedere verso la maggioranza e verso l’opposizione, sennò scontenti tutti. Ha sbagliato e ha ammesso lui stesso durante la cerimonia del Ventaglio, dicendo che troppi gli avevano tirato la giacca. Io, che lo avevo ringraziato per la sua conduzione dell’Aula, ho dovuto ritirargli il ringraziamento".
Del nuovo rischio ieri sera per il governo su amnistia e indulto dice: "Per 2 voti, 5 considerando gli astenuti, il governo non è andato sotto e non era una materia così calda. Fosse stato un altro tema, la maggioranza finiva sotto di 20 o 30 voti. Le riforme non si possono fare così. Il problema di Grasso è che, non essendo un uomo di partito, non è coinvolto. Se dava i voti segreti che doveva dare, per il governo era una sbornia continua a furia di bevute".
Renzi sarà in Aula per il voto finale… "Lui ne ha fatto un simbolo, ma in realtà è un paravento dei veri problemi del Paese. Se arriva il ministro del Tesoro e dice che i conti vanno peggio del previsto forse qualcuno dovrebbe mettere la testa su quello", "fin qui ha fatto un po’ di fumo, ma l’arrosto non c’è. Anzi, sta bruciando".
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