Il Partito Democratico ha presentato oggi alla Camera la propria proposta per la riforma del voto degli italiani all’estero. Per la prima volta si parla della nuova metodologia Blockchain.
L’obiettivo è quello di “spazzare via il campo dai rischi di potenziali brogli, ma mantenere anche l’esercizio del voto per corrispondenza, che non è banale”: questo l’obiettivo della proposta di legge presentata dai dem Gennaro Migliore e Laura Garavini.
“Il meccanismo del voto resterà lo stesso – ha spiegato la senatrice Garavini -: la persona avente diritto riceverà il plico, dentro ci sono due buste ma non ci sarà più il tagliando elettorale ma due francobolli dotati di codici, verranno applicati nelle due buste e poi l’elettore validerà la scheda telefonando a un numero verde, raggiungibile a costo zero da tutto il mondo”.
“Durante la chiamata gestita, non da una persona ma, in via automatica, tramite l’intelligenza artificiale, verranno poste domande specifiche per quell’elettore e nessun possibile imbroglione potrà manipolare quelle schede, perchè non saprà rispondere a quesiti specifici rispetto al codice identificativo del soggetto: come si chiama sua madre o suo padre, ad esempio”.
L’unica novità, dunque, hanno spiegato i parlamentari del Pd, rispetto al passato è la telefonata – o il collegamento tramite applicazione smartphone – al numero verde che metterà in moto il meccanismo della Blockchain, dopo di che la scheda ormai valida potrà essere spedita, tracciata e letta attraverso il lettore ottico. Senza la telefonata, però, la scheda non sarà valida e il voto sarà perso.
“Ad ogni tornata elettorale si registrano polemiche e si parla di brogli, per questo è importante mettere in sicurezza il voto estero e garantire la maggiore partecipazione possibile. Dobbiamo garantire il massimo della correttezza. Al voto per corrispondenza è necessario affiancare uno strumento tecnologico che garantisca tracciabilità. Serve una strategia opportuna e utile. I tempi sono maturi”, ha sottolineato Garavini.
Dunque codice “QR” e “blockchain” per certificare e rendere piu’ sicuro e trasparente il voto degli italiani all’estero. Il sistema “e’ allo stesso tempo semplice e rivoluzionario perche’ impedisce eventuali brogli, rendendo impossibile che ci siano persone che accaparrano schede e poi votano per altri”, assicura ancora l’eletta nella ripartizione estera Europa. “Innovazione – sostiene – vuol dire anche piu’ democrazia”.
Sulla proposta il Pd conta su una possibile interlocuzione con il governo, visto che lo strumento della blockchain e’ da tempo caldeggiato per le votazioni dal M5s e dalla Casaleggio. “Anche dal governo ci auguriamo attenzione” afferma Garavini.