La riforma del catasto fa discutere. Questa riforma nasconde una vera e propria imposta patrimoniale. Sia chiaro, il catasto deve essere aggiornato. Il problema è che tale riforma si fa in un brutto periodo e che essa causerà un brusco aumento dell’IMU. Siamo in un periodo di crisi dovuto ai postumi della pandemia (dalla quale si sta uscendo) e ad una guerra alle porte dell’Europa, una guerra della quale il presidente russo Vladimir Putin ha delle responsabilità gravissime ma in cui si vedono anche le colpe del presidente americano Joe Biden e dei leader occidentali, i quali sono stati miopi. Questo sta avendo ripercussioni molto pesanti sulla nostra economia. Basti pensare agli aumenti considerevoli non solo delle bollette della luce e del gas, ma anche degli alimenti più basilari, come il pane e la pasta.
Introdurre un’imposta patrimoniale significa mettere in ginocchio molte famiglie ed ammazzare molte imprese. Basti pensare ai ristoratori, i quali hanno già perso molti clienti (e quindi molti soldi) a causa del Green Pass e che ora si beccano la stangata delle bollette e degli aumenti dei costi delle materie prime.
La riforma del catasto non doveva neppure essere pensata, almeno in questo periodo. Invece, ci dovrebbero essere maggiori aiuti alle imprese, con una sostanziale riduzione del carico fiscale. In questo modo, le aziende sarebbero potute andare avanti con maggiore sicurezza e avrebbero potuto assumere più persone. La riforma del catasto va nella direzione opposta. Inoltre, tante famiglie già provate dalle politiche “pandemiche” e dagli aumenti delle bollette rischiano seriamente di trovarsi in una situazione molto grave. La realtà è una: la riforma del catasto è solo un provvedimento ideologico che non tiene conto della realtà delle cose.