“I provvedimenti adottati oggi dal Consiglio dei Ministri segnano un cambio di passo importante: la Cittadinanza italiana torna a essere una cosa seria, non un titolo ottenibile con scorciatoie o legami dubbi con l’Italia”. Lo dice l’europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo, responsabile del dipartimento Italiani nel mondo del partito guidato da Antonio Tajani, attuale ministro degli Esteri e “padre” della riforma sulla cittadinanza.
“Limitare il riconoscimento a chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia – prosegue – e’ una misura necessaria per contrastare un sistema opaco che negli anni ha generato migliaia di concessioni basate su documenti falsi e veri e propri business.
Con queste nuove regole, oltre ad allinearci agli standard di altri Paesi europei, alcuni dei quali applicano criteri ancora piu’ restrittivi, si valorizza e rafforza il legame effettivo con l’Italia, si alleggerisce il carico burocratico su piccoli comuni e tribunali, sommersi da richieste e ricorsi, e si garantisce maggiore efficienza ai consolati che, grazie all’istituzione di un ufficio centralizzato presso la Farnesina, si potranno occupare esclusivamente dei servizi per i cittadini italiani all’estero”.
“Va poi considerato l’impatto sul corpo elettorale in continua espansione – sottolinea De Meo – sia in termini di costi economici, per gestire processi elettorali sempre piu’ complessi, sia sul piano democratico, con effetti distorsivi sulla rappresentanza e sull’equilibrio del sistema. Cosi’ come i costi dei servizi sanitari per chi, utilizzando la Cittadinanza, viene a curarsi in Italia”.
“Quello di oggi e’ il primo tassello della riforma della Cittadinanza che Forza Italia intende completare anche con lo ‘Ius Italiae‘, ossia riconoscere la Cittadinanza a quei ragazzi che hanno frequentato per almeno dieci anni la scuola italiana, valorizzando cosi’ anche l’investimento che il nostro Paese fa per formarli”, conclude De Meo.