“Difendiamo il #veromadeinItaly! Il MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero si schiera dalla parte delle eccellenze enogastronomiche italiane e dalla parte dei consumatori. Proprio noi italiani nel mondo, che ogni giorno promuoviamo nei nostri Paesi il made in Italy, chiediamo che il governo difenda i prodotti italiani (quelli veri!) e sosteniamo la petizione su Change.org promossa dalle Iene di Italia 1. La battaglia delle Iene è, non da oggi, la nostra battaglia”. Così Ricky Filosa, coordinatore del MAIE per Centro America e Caraibi, sul proprio profilo Facebook.
“Ho già firmato la petizione online – prosegue Filosa – e invito tutti coloro che hanno a cuore il made in Italy, e che vogliono sapere cosa stanno mangiando quando si siedono a tavola, a condividere la mia scelta. Importare pasta di pomodoro concentrato dalla Cina per poi trasformarlo in sugo di pomodoro made in Italy, come denunciato dalle Iene nel loro servizio, è un sacrilegio. Dovrebbe essere considerato un crimine. Invece a quanto pare è tutto normale. Diciamo no a questa follia e continuiamo a batterci – conclude l’esponente MAIE – per un made in Italy di qualità, controllato, certificato”.
FIRMA SUBITO LA PETIZIONE ONLINE, CLICCA QUI!
Ecco il testo della petizione online:
Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Al Ministero dell’Agricoltura Maurizio Martina
Al Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi
Ma secondo voi quando vi comprate un sugo pronto con su scritto "prodotto in Italia" o “Made in Italy”, dentro cosa c’è? Perché se è MADE IN ITALY vien da pensare che dentro ci siano pomodori italiani. E invece non è così! Perché per diventare Made in Italy, per la legge italiana, basta che la lavorazione sostanziale sia fatta in Italia. E "sostanziale", sostanzialmente, non vuol dire nulla!
Abbiamo scoperto che potremmo comprarci un sugo pronto fatto con il 100% di pomodoro cinese, ma con su scritto “Made in Italy”. E visto che i controlli in dogana sono pochi e le leggi su metalli pesanti e fitofarmaci sono molto diverse tra i vari paesi del mondo, rischiamo di mangiarci una marea di schifezze senza neanche saperlo.
Chiediamo che su TUTTI i prodotti alimentari inscatolati venga dichiarata la provenienza degli ingredienti, come si fa per l’olio extravergine di oliva e pochissimi altri alimenti inscatolati, per cui bisogna scrivere la provenienza: Italia, UE, extra UE. Poi sarà il consumatore a decidere. Vogliamo il VERO “Made in Italy”.
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