4 anni e 9 mesi di reclusione. Questo chiede Silvia Perrucci, pm di Milano, nella requisitoria del processo a carico di Emilio Fede. L’accusa è infamante: quando venne licenziato dal Tg4 nel 2012, l’ex direttore avrebbe fatto confezionare alcuni falsi fotomontaggi ‘hot’ per ricattare i vertici di Mediaset, in modo tale da ricevere più quattrini al momento della buonuscita e in generale condizioni più vantaggiose.
La sentenza del giudice Alberto Carboni è attesa per il 15 giugno.
Secondo l’accusa Fede, con l’aiuto di alcune persone a lui vicine, avrebbe organizzato la mossa delle foto false per fare pressioni anche su Silvio Berlusconi. I legali dell’ex direttore del Tg4 ovviamente negano tutto e spiegano che Fede non è mai stato violento o minaccioso. Il giornalista, inoltre, si e’ difeso spiegando che non c’e’ alcuna prova agli atti sul fatto che lui sarebbe stato “il mandante della creazione di quelle immagini”.
I finti fotomontaggi compromettenti ritraevano il direttore dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa, cosi’ come il presidente dell’azienda Fedele Confalonieri.
Secondo la Procura, oltre a “millantare di avere del materiale anche su Confalonieri”, l’Emilio avrebbe consegnato a Berlusconi una delle false foto che ritraevano Crippa, che è parte civile del processo e ha chiesto un risarcimento di 100mila euro. In quella fase, tra il marzo e il luglio del 2012, Fede, secondo il pm, sarebbe riuscito a “inquinare le trattative” con “pressioni anche su Berlusconi”.
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