“Il governo ha varato il reddito d’inclusione, un intervento a favore dei cittadini italiani poveri. O meglio, non di tutti i cittadini italiani, ma solo di quelli che risiedono in Italia, compresi anche tutti i rom e sinti con cittadinanza italiana, la stragrande maggioranza di loro. Ma un cittadino italiano in gravi difficoltà economiche, se risiede fuori dei confini, viene discriminato e abbandonato a se stesso. Può letteralmente morire di fame come, ad esempio, alcuni connazionali in Venezuela come denunciato al CGIE dal nostro Collevecchio”. È quanto dichiara in una nota l’On. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero.
“Il MAIE chiede, anzi pretende che lo Stato italiano tratti i suoi cittadini allo stesso modo senza fare differenza fra poveri e poveri, fra chi vive al di qua e chi al di là del confine. E invita – conclude Merlo – tutti gli eletti all’estero a fare pressioni in tal senso sulla maggioranza e sul governo”.
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