Domenica scorsa, 13 gennaio, il presidente del parlamento venezuelano, Juan Guaidò, oppositore al governo di Maduro, è stato detenuto per alcune ore da funzionari del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (Sebin), sull’autostrada Caracas-La Guaira. E’ stata dunque violata la sua immunità parlamentare, anche se il presidente è stato rilasciato poco dopo.
“Voglio esprimere la mia preoccupazione per il recente arresto del presidente del parlamento venezuelano, il dott. Juan Guaidò”, dichiara in una nota il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, che prosegue: “Siamo preoccupati per la vita e la libertà del presidente del parlamento venezuelano, che ha subito molestie da parte di funzionari statali”.
“Chiediamo il rispetto della libertà e integrità – prosegue l’esponente del governo italiano – per garantire in Venezuela la pace, l’armonia e un cammino verso una democrazia piena, dunque – aggiunge – garanzie che possano consentire una transizione pacifica e ordinata a uno Stato di diritto”.
“Intanto, accogliamo con soddisfazione la notizia che la giustizia venezuelana ha disposto la carcerazione preventiva di dodici membri del servizio di intelligence (Sebin) ritenuti responsabili del fermo di Juan Guaidò. Se qualcuno ha abusato del proprio potere o della propria funzione pubblica – conclude il Sottosegretario Merlo -, sia giudicato ed eventualmente punito”.